lunedì 7 settembre 2009
La disputa su lingue e dialetti ripropone il tema delle patrie molteplici
Corriere della Sera 7.9.09
La disputa su lingue e dialetti ripropone il tema delle patrie molteplici
L’identità è una matrioska: somma di incontri e storie
Il senso di appartenenza e il dialogo con le diversità Vivere le radici è l’opposto del localismo folcloristico
di Claudio Magris
L’anarchia spirituale, come il matrimonio all’interno dello stesso gruppo sociale, produce malformazioni fisiche e culturali
Le dispute agostane sui dialetti e gli inni nazionali o locali possono essere tutte sfatate da una lapidaria riflessione di Raffaele La Capria sulla differenza tra essere napoletani e fare i napoletani.
Essere napoletani — o milanesi, triestini, lucani — significa sentirsi spontaneamente legati al luogo natio in cui ci si è rivelato il mondo, amare i suoi colori e sapori che hanno segnato la nostra infanzia, parlare il suo linguaggio — lo si chiami o no dialetto — indissolubilmente legato alla fisicità delle cose che ci circondano e alla loro musica; pastrocio , per me triestino, non sarà mai la stessa cosa del suo equivalente «pasticcio».
(...)
l'articolo completo sul sito del "corriere della sera"
La disputa su lingue e dialetti ripropone il tema delle patrie molteplici
L’identità è una matrioska: somma di incontri e storie
Il senso di appartenenza e il dialogo con le diversità Vivere le radici è l’opposto del localismo folcloristico
di Claudio Magris
L’anarchia spirituale, come il matrimonio all’interno dello stesso gruppo sociale, produce malformazioni fisiche e culturali
Le dispute agostane sui dialetti e gli inni nazionali o locali possono essere tutte sfatate da una lapidaria riflessione di Raffaele La Capria sulla differenza tra essere napoletani e fare i napoletani.
Essere napoletani — o milanesi, triestini, lucani — significa sentirsi spontaneamente legati al luogo natio in cui ci si è rivelato il mondo, amare i suoi colori e sapori che hanno segnato la nostra infanzia, parlare il suo linguaggio — lo si chiami o no dialetto — indissolubilmente legato alla fisicità delle cose che ci circondano e alla loro musica; pastrocio , per me triestino, non sarà mai la stessa cosa del suo equivalente «pasticcio».
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