L'albero di Natale Tra storia e simbolismo
http://www.grandain.com/informazione/dettaglio.asp?id=14594
di Michela Brandino
Misteri in... - Sono origini molto antiche, quelle che collocano il
famoso abete nelle feste del Solstizio d'inverno, ovvero il Natale.
I popoli germanici, lo usavano nei loro riti pagani, per festeggiare
il passaggio dall'autunno all'inverno. In seguito era usanza bruciarlo
nella stufa, in un rito di magia simpatica (secondo cui il simile
attira il simile), in modo che con il fuoco si propiziasse il ritorno
del sole.
Fu scelto l'abete perché è un albero sempre verde, che porta speranza
nell'animo degli uomini visto che non muore mai, neppure nel periodo
più freddo e difficile dell'anno.
Era un simbolo fallico, di fertilità ed abbondanza associato alle
divinità maschili di forza e vitalità. Ecco che addobbarlo, prendeva
quindi i connotati di un piccolo rito casalingo che portava fortuna ed
abbondanza alla famiglia.
Il Solstizio d'inverno, è il momento in cui la divinità maschile
muore, per poi rinascere in primavera. Questo ciclo di morte-nascita,
lo si ritrova in moltissime culture, oltre quella cristiana. E'
presente in Egitto, con la morte di Osiride e nel mito di Adone che si
evirò proprio sotto ad un pino.
Addobbare l'albero di Natale con le luci, accendendolo di mille
riflessi, ricorda il rituale del grande falò dell'abete, che spesso si
prolungava fino all'attuale festa della Befana. In alcune popolazioni
europee, con il fuoco dell'abete, si bruciava simbolicamente le
negatività del passato, e le streghe leggevano nel fuoco i presagi per
il futuro.
La tradizione dell'albero prese piede in Italia nel 1800, quando la
regina Margherita, moglie di Umberto I, ne fece allestire uno in un
salone del Quirinale, dove la famiglia reale abitava. La novità
piacque moltissimo e l'usanza si diffuse tra le famiglie italiane in
breve tempo.
Molte leggende cristiane sono poi nate nel tempo attorno all'albero di
Natale, come quella americana che racconta di un bambino che si era
perso in un bosco alla vigilia di Natale si addormentò sotto un abete.
Per proteggerlo dal freddo, l'abete si piegò fino a racchiudere il
bambino tra i suoi rami. La mattina i compaesani trovarono il bambino
che dormiva tranquillo sotto l'abete, tutto ricoperto da cristalli che
luccicavano alla luce del sole. In ricordo di quell'episodio,
cominciarono a decorare l'albero di Natale.
Quest'anno, non acquistate alberi vivi, i tempi sono cambiati e non è proprio il caso di far soffrire una pianta per egoismo e piacere personale!
http://www.grandain.com/informazione/dettaglio.asp?id=14594
di Michela Brandino
Misteri in... - Sono origini molto antiche, quelle che collocano il
famoso abete nelle feste del Solstizio d'inverno, ovvero il Natale.
I popoli germanici, lo usavano nei loro riti pagani, per festeggiare
il passaggio dall'autunno all'inverno. In seguito era usanza bruciarlo
nella stufa, in un rito di magia simpatica (secondo cui il simile
attira il simile), in modo che con il fuoco si propiziasse il ritorno
del sole.
Fu scelto l'abete perché è un albero sempre verde, che porta speranza
nell'animo degli uomini visto che non muore mai, neppure nel periodo
più freddo e difficile dell'anno.
Era un simbolo fallico, di fertilità ed abbondanza associato alle
divinità maschili di forza e vitalità. Ecco che addobbarlo, prendeva
quindi i connotati di un piccolo rito casalingo che portava fortuna ed
abbondanza alla famiglia.
Il Solstizio d'inverno, è il momento in cui la divinità maschile
muore, per poi rinascere in primavera. Questo ciclo di morte-nascita,
lo si ritrova in moltissime culture, oltre quella cristiana. E'
presente in Egitto, con la morte di Osiride e nel mito di Adone che si
evirò proprio sotto ad un pino.
Addobbare l'albero di Natale con le luci, accendendolo di mille
riflessi, ricorda il rituale del grande falò dell'abete, che spesso si
prolungava fino all'attuale festa della Befana. In alcune popolazioni
europee, con il fuoco dell'abete, si bruciava simbolicamente le
negatività del passato, e le streghe leggevano nel fuoco i presagi per
il futuro.
La tradizione dell'albero prese piede in Italia nel 1800, quando la
regina Margherita, moglie di Umberto I, ne fece allestire uno in un
salone del Quirinale, dove la famiglia reale abitava. La novità
piacque moltissimo e l'usanza si diffuse tra le famiglie italiane in
breve tempo.
Molte leggende cristiane sono poi nate nel tempo attorno all'albero di
Natale, come quella americana che racconta di un bambino che si era
perso in un bosco alla vigilia di Natale si addormentò sotto un abete.
Per proteggerlo dal freddo, l'abete si piegò fino a racchiudere il
bambino tra i suoi rami. La mattina i compaesani trovarono il bambino
che dormiva tranquillo sotto l'abete, tutto ricoperto da cristalli che
luccicavano alla luce del sole. In ricordo di quell'episodio,
cominciarono a decorare l'albero di Natale.
Quest'anno, non acquistate alberi vivi, i tempi sono cambiati e non è proprio il caso di far soffrire una pianta per egoismo e piacere personale!