IL SANGUE DEL DRAGO
La roccia del ponte di Morettaz presenta parecchi canali tortuosi e molto
levigati. Una di queste cavita è soprattutto notevole per le sue sinuosità,
quasi fosse servita di stampo a qualche rettile antidiluviano. Secondo la
tradizione popolare, essa sarebbe servita di riparo a un grosso drago che
desolava il paese divorando uomini e bestie, ed estendeva anche più oltre lo
sterminio e il terrore spingendosi nella valle sin presso Marina e Mollietaz, e
mietendo ovunque numerose vittime.
Un certo Vignal, di Perloz, dotato di una forza erculea, e lusingato dalla
ricompensa promessa a chi uccidesse il mostro, si armò e, con mille
precauzioni, si accinse a scendere verso il ponte. Si avvicinò allo schifoso
rettile coricato sulla roccia in attesa di preda; e gli tese un grosso pane
infisso nella punta di una spada. Quando il mostro spalancò la bocca per
ingoiare l’offa, il valoroso gli piantò forte l’arma nelle fauci. Mortalmente
ferito, il drago si accasciò e si contorse tra spaventevoli ruggiti. Ebbro
della vittoria, il Vignal gli immerse a più riprese la spada nel corpo sino
all’elsa, ma la sua gioia fu di breve durata; un fiotto di sangue scorrendo
lungo la lama inondò il braccio dell’eroe, che morì poco dopo, fra le atroci
torture causate dal veleno del rettile.
Leggenda della Valle del Lys.