Oggi frutta secca per i bimbi e dolci in pasticceria
La festa della Vecchia
fano - Cade oggi la festa della Vecchia, la festa tradizionale di mezza quaresima che permette al popolo di darsi una pausa dai rigori di tipo penitenziale. Sembra comunque che la sua origine risalga ai tempi del paganesimo, quando si celebravano i riti dell’avvento della primavera. La Vecchia rappresenterebbe metaforicamente l’inverno che viene segato come un ciocco secco per far rinascerei frutti della buona stagione. Frutti che vengono distribuiti ai bambini che assistono alla festa. Si tratta di una ricorrenza caduta un po’ in disuso nei tempi moderni, ma che veniva festeggiata con grande partecipazione non più tardi di cinquant’anni fa, quando ai bambini si regalava un carriolino, che poi i vicini di casa riempivano di cose buone: un maritozzo, una carruba, una “cumbriella” o una mela cotta, una ciambellina, un pugno di sementine o di castagne secche, un piccolo rotolo di liquirizia. Sapori di una volta che è difficile ritrovare al giorno d’oggi. Oggi, infatti la carriolina non si usa più, dato che e i dolci, ben più elaborati, si mangiano tutto l’anno. Eppure chi vuole rivivere l’atmosfera di un tempo può rivolgersi al Caffè del Pasticciere, dove Stefano Ceresani, attento com’è al recupero delle tradizioni cittadine, ha riproposto le carriole di un tempo dove si ritrovano gli antichi sapori e con essi le immagini della giovinezza.
dal "Corriere Adriatico", del 28/02/2008
La festa della Vecchia
fano - Cade oggi la festa della Vecchia, la festa tradizionale di mezza quaresima che permette al popolo di darsi una pausa dai rigori di tipo penitenziale. Sembra comunque che la sua origine risalga ai tempi del paganesimo, quando si celebravano i riti dell’avvento della primavera. La Vecchia rappresenterebbe metaforicamente l’inverno che viene segato come un ciocco secco per far rinascerei frutti della buona stagione. Frutti che vengono distribuiti ai bambini che assistono alla festa. Si tratta di una ricorrenza caduta un po’ in disuso nei tempi moderni, ma che veniva festeggiata con grande partecipazione non più tardi di cinquant’anni fa, quando ai bambini si regalava un carriolino, che poi i vicini di casa riempivano di cose buone: un maritozzo, una carruba, una “cumbriella” o una mela cotta, una ciambellina, un pugno di sementine o di castagne secche, un piccolo rotolo di liquirizia. Sapori di una volta che è difficile ritrovare al giorno d’oggi. Oggi, infatti la carriolina non si usa più, dato che e i dolci, ben più elaborati, si mangiano tutto l’anno. Eppure chi vuole rivivere l’atmosfera di un tempo può rivolgersi al Caffè del Pasticciere, dove Stefano Ceresani, attento com’è al recupero delle tradizioni cittadine, ha riproposto le carriole di un tempo dove si ritrovano gli antichi sapori e con essi le immagini della giovinezza.
dal "Corriere Adriatico", del 28/02/2008