Corriere Adriatico, 1 maggio 2008
Un volume prezioso perché segnala sentieri, località e avvenimenti persi nel mito leggendario
Un bel libro di Massimo Spagnoli, speleologo ed accompagnatore del Cai
Alla scoperta dei monti Sibillini
FERMO - Tra le tante e suggestive mète per una escursione sulle nostre splendide montagne, perchè non avventurarsi tra i “Sentieri e luoghi dimenticati dei monti Sibillini”? E’ questo il titolo del bel libro uscito in questi giorni, di Massimo Spagnoli accompagnatore di escursionismo del Cai, speleologo e coordinatore del Gruppo Cavità Artificiali di speleologia archeologica. Quasi 140 pagine in cui vengono minuziosamente descritti ben venti sentieri dell’Appennino centrale che Massimo Spagnoli ha cercato con successo di riscoprire e percorrere. “Sono andato alla scoperta – spiega Spagnoli – delle più antiche tracce dell’uomo. Su sentieri non più percorsi, con la passione per i monti Sibillini. Anche per chi li ha già attraversati in lungo e in largo.”
E il significato di questa opera è proprio nel fascino dell’esplorazione e della riscoperta di antiche vie su questi monti fatali perché nel nome dei Sibillini è racchiuso anche il mistero di antiche leggende. “Un volume prezioso – sottolinea Vincenzo Antonelli, studioso e cultore della montagna - perché segnala sentieri, località, avvenimenti persi nel mito leggendario, in una particolare e minuziosa ricerca storica. La lettura di questo volumetto è già di per sé particolarmente piacevole, perché stimola la fantasia e la voglia di ripercorrere sentieri dimenticati, di ritrovare attraverso un più stretto e consapevole contatto con la natura e con l’antico e moderno vivere dell’uomo.”
La trattazione di ciascun sentiero è accompagnata da suggestive fotografie, cartografie e precise illustrazioni che permettono di localizzare e visualizzare immediatamente il percorso. Si attraversa così il sentiero “delle piogge” tra le boscaglie a levante della Punta Ragnolo oltre la chiesa di San Liberato, o il sentiero di San Leonardo nelle imponenti gole dell’infernaccio. C’è il sentiero degli agrifogli, quello verderame, o ancora quello incantato del tempio della Sibilla, della Vaza dell’Orso, dello scoglio del miracolo, del sentiero Ramantico.
Un’opera utile, piacevole e originale, di interessante lettura che si discosta dai canoni delle consuete guide più o meno specialistiche.
Un’opera che vuole anche educare al rispetto e all’amore per la natura. Nell’introduzione l’autore ha voluto infatti la frase “Prenditi cura del tuo pianeta prima che i figli dei tuoi figli non possano godere delle meraviglie che ci circondano”. E in coda al libro Spagnoli ha voluto inserire alcune “variazioni sul tema”, dedicate alle energie rinnovabili, al geotermico e all`eolico, grande opportunità per la sopravvivenza del nostro pianeta
Il libro è stato pubblicato con il contributo del Club Alpino Italiano, sezione di Amandola con il patrocinio della sezione del Fermano di Italia Nostra , dall`Archeoclub di Fermo e da Eurosystem.
Un volume prezioso perché segnala sentieri, località e avvenimenti persi nel mito leggendario
Un bel libro di Massimo Spagnoli, speleologo ed accompagnatore del Cai
Alla scoperta dei monti Sibillini
FERMO - Tra le tante e suggestive mète per una escursione sulle nostre splendide montagne, perchè non avventurarsi tra i “Sentieri e luoghi dimenticati dei monti Sibillini”? E’ questo il titolo del bel libro uscito in questi giorni, di Massimo Spagnoli accompagnatore di escursionismo del Cai, speleologo e coordinatore del Gruppo Cavità Artificiali di speleologia archeologica. Quasi 140 pagine in cui vengono minuziosamente descritti ben venti sentieri dell’Appennino centrale che Massimo Spagnoli ha cercato con successo di riscoprire e percorrere. “Sono andato alla scoperta – spiega Spagnoli – delle più antiche tracce dell’uomo. Su sentieri non più percorsi, con la passione per i monti Sibillini. Anche per chi li ha già attraversati in lungo e in largo.”
E il significato di questa opera è proprio nel fascino dell’esplorazione e della riscoperta di antiche vie su questi monti fatali perché nel nome dei Sibillini è racchiuso anche il mistero di antiche leggende. “Un volume prezioso – sottolinea Vincenzo Antonelli, studioso e cultore della montagna - perché segnala sentieri, località, avvenimenti persi nel mito leggendario, in una particolare e minuziosa ricerca storica. La lettura di questo volumetto è già di per sé particolarmente piacevole, perché stimola la fantasia e la voglia di ripercorrere sentieri dimenticati, di ritrovare attraverso un più stretto e consapevole contatto con la natura e con l’antico e moderno vivere dell’uomo.”
La trattazione di ciascun sentiero è accompagnata da suggestive fotografie, cartografie e precise illustrazioni che permettono di localizzare e visualizzare immediatamente il percorso. Si attraversa così il sentiero “delle piogge” tra le boscaglie a levante della Punta Ragnolo oltre la chiesa di San Liberato, o il sentiero di San Leonardo nelle imponenti gole dell’infernaccio. C’è il sentiero degli agrifogli, quello verderame, o ancora quello incantato del tempio della Sibilla, della Vaza dell’Orso, dello scoglio del miracolo, del sentiero Ramantico.
Un’opera utile, piacevole e originale, di interessante lettura che si discosta dai canoni delle consuete guide più o meno specialistiche.
Un’opera che vuole anche educare al rispetto e all’amore per la natura. Nell’introduzione l’autore ha voluto infatti la frase “Prenditi cura del tuo pianeta prima che i figli dei tuoi figli non possano godere delle meraviglie che ci circondano”. E in coda al libro Spagnoli ha voluto inserire alcune “variazioni sul tema”, dedicate alle energie rinnovabili, al geotermico e all`eolico, grande opportunità per la sopravvivenza del nostro pianeta
Il libro è stato pubblicato con il contributo del Club Alpino Italiano, sezione di Amandola con il patrocinio della sezione del Fermano di Italia Nostra , dall`Archeoclub di Fermo e da Eurosystem.