giovedì 15 novembre 2007

Alla scoperta della pittura dedicata alleprofetesse

GAZZETTA DI MODENA
Alla scoperta della pittura dedicata alleprofetesse
aprile 2003
di Giovanna Frigieri"Sibille: un tema esoterico per il Rinascimento padano" è stato iltitolo dell'incontro che si è svolto l'altra sera nella salaconferenze in via Rocca. All'incontro, promosso con lacollaborazione dell'assessorato alla cultura, ha partecipato unbuon pubblico.Antonio Musiari, professore di storia dell'arte a Torino, in questaserata ha messo in evidenza il Fregio delle Profezie, un affresco(1522-1523) che si trova nella chiesa di S. Giovanni Evangelistaa Parma ed è stato creato da Correggio. L'opera ha 13 campate,profeti e sibille. In ogni fascia c'è un profeta seduto a sinistra euna sibilla a destra. In mezzo ai due personaggi ci sono dellescene con un sacrificio ebraico.«Queste profetesse - ha detto Antonio Musiari -, pur nonessendo realmente esistite, hanno un'ispirazione divina. Hannoorigine nella zona della Frigia e continuano a persistere oltre ilmondo classico. Qui sono libere da ogni condizionamento diculto e portano cattivi presagi come calamità e guerre. NelMedioevo si nota che le Sibille nei testi sono accettate, mentregli dei pagani non vengono presi in considerazione. Le indovinevengono accostate alle streghe e addirittura a Santa Rita daCassia. Nel Quattrocento c'è una grande riscoperta di questeprofetesse. Alla fine di questo secolo su questo temac'è ancheun aumento di rappresentazioni iconografiche».Durante la conferenza sono state mostrate delle opere pittoricherelative alle indovine.Nel Fregio delle profezie di Correggio (1522-1523) le Sibillesono rappresentante attraverso l'eccitazione, mentre in quella diAnton Rapahel Mengs (1761) continua ad esserci l'euforiaanche se il pittore è lontano dal Correggio. Un'altra pittura è laSibilla Cumea, che è rappresentata nel 1766 da Teresa OrsiniCuttica di Cassine e si trova a Parma nella Galleria Nazionale.