L’ORO DEI SARACENI
Il Marabito è un’alta e lunga montagna di otto o novecento metri sul
livello del mare, quasi a metà strada tra il comune di Mezzoiuso e la borgata
di Campofelice di Fitalia.
Or è già molto tempo, i saraceni avevano un castello in quei dintorni, e
precisamente sulla cima del pizzo di case, ma, assaliti e distrutti, essi
raccolsero tutti i loro immensi tesori in una grotta del Marabito e li diedero
in consegna ai diavoli, che da allora gelosamente li guardano.
Molte e molte persone hanno avuto l’ardire di arrampicarsi sin là ed hanno
trovato stanzoni ripieni di verghe e di monete d’oro, di vasi preziosissimi e
di gioie. Essi hanno potuto inebriarsi a maneggiar quelle ricchezze; ma non un
centesimo hanno potuto portar via. Sin che si ha addosso la più piccola di
quelle monetucce, la porta non si può ritrovare e, per tornare ad uscire,
occorre aver lasciato tutto quanto si è potuto prendere là dentro.
Un giorno, certe persone ingegnose portarono lassù un cane e, messe in
mezzo a dei pezzi di pane un buon numero di quelle monete, gliele fecero
inghiottire. Poi lo legarono con una lunga corda ed uscirono senza impaccio. Ma
quando, pervenute al passo, esse tirarono la corda, sperando di fare uscire
l’animale che vi era legato, questa si ruppe ed il cane non venne fiori che quando ebbe evacuato tutto
l’oro che gli avevano fatto inghiottire.
Leggenda della zona di Mazzarino.