IL CAPPELLO SFONDATO
Viveva in un castello un ricco avaro. Tutto il popolo lo malediceva,
perché non aveva compassione di nessuno.
Un giorno un sarto, non avendo pane per sfamare i figli, pensò di
commuovere l’anima di quel crudele.
L’avaro gli disse: « Io ti darò un sacco di grano a patto però che quando
morirò farai la guardia alla mia tomba per tre notti consecutive, e se verrà il
diavolo a molestare il mio cadavere lo allontanerai
Il sarto accettò.
Dopo pochi giorni l’avaro morì e il sarto, giusto il patto, si recò al
cimitero a guardare la tomba del defunto. La prima notte passò senza alcun
incidente, così la seconda; ma alla terza notte, al Sarto comparve il diavolo,
il quale si avvicinò e gli domandò:
« Quanto oro vuoi perché io mi prenda l’anima del ricco avaro? » Il sarto
pensò un poco e poi rispose:
« Quanto ne va nel mio cappello».
Il diavolo partì per andare a prendere loro. Durante la sua assenza il
sarto fece un gran buco nei cappello, e quando il diavolo ritornò carico di
oro, lo versò nel cappello che mai si riempiva.
Il diavolo volendo mantenere il patto si allontanò di nuovo a prendere
altro denaro, ma neanche questa volta riempì il cappello.
Seccato di ciò, pretese la restituzione del denaro, ma l’altro non volle
ubbidirgli per rimanere ai patti.
Mentre essi litigavano cominciò a spuntar l’alba, ed allora il demonio
scomparve.
Così l’anima dell’avaro fu salva, ed il sarto, burlando il diavolo, divenne
ricco.
Leggenda Piemontese