IL CAVALIERE DI BRONZO
Un giorno un tale, nel mezzo della piazza di Canicattì, si vide avvicinare
da due persone con i berretti rossi, che gli chiesero se conosceva la contrada
di Vitusullanu. Egli rispose di sì. Ma quelli soggiunsero: « Per
venire ad accompagnare noi in quelle terre, dovete essere in due, e dello
stesso sangue ». E lui: « Se vi aggrada, c’è qui
mio fratello e lo chiamo: abbiamo anche due muli ». «Se siete fratelli,
tanto meglio ». — risposero i due — « prendete i muli, e
andiamo ». Presero i muli e partirono per Vitusullanu.
Arrivati colà, tutti assieme, quelli del berretto rosso sparirono, e i due
fratelli entrarono nella grotta.
Varcata la soglia, la grotta si spaccò, e nello spacco sprofondarono i due
fratelli, finché scorsero tre stanze. Nella prima, videro due giganti con un
bastone in mano, e un mucchio di denaro. Senza paura, s’infilarono nella
seconda stanza, che aveva nei mezzo una statua di bronzo, rappresentante un
cavaliere in sella a un cavallo di bronzo, tutto armato e con l’elmo dalla
doppia visiera, una davanti, l’altra dietro. Per lo spavento, i due contadini
dimenticarono il denaro, e di corsa se la filarono. Usciti fuori, d’un balzo
sono in groppa ai muli e via, verso il paese, con la febbre in corpo per lo
spavento provato. Dopo tre giorni, i due fratelli morirono.
Leggenda della zona di Canicattì.