IL CESTO ROVESCIATO
È noto che, anticamente, la città di Cherasco era una piazza fortissima,
munita tutt’intorno di enormi bastioni che la rendevano quasi inespugnabile.
Orbene, si afferma che quei grandi bastioni fossero stati costruiti dal
diavolo, il quale, chiamato in aiuto dai ricchi e potenti signori del luogo, si
dispose ad aiutarli con l’opera sua. Quel gigante immane prese con sé un cesto
proporzionato alle sue membra colossali; e dopo averlo riempito con la terra,
che traeva dalle colline di Pocapaglia, se lo caricava sugli omeri, e
traversando a grandi passi il piano ed i fiumi che percorrono la valle del
Tanaro, si recava a vuotano sul ciglio del colle di Cherasco. Così si formarono
le profonde voragini o rocche di Pocapaglia, e così ebbe origine la fortezza cheraschese.
Ma una volta, mentre compiva il solito percorso, il diavolo inciampò in un
albero e fu lì per cadere: poté ancora tenersi in piedi aiutandosi con le
braccia a mantenere l’equilibrio senonché il cestone ricolmo gli cadde al suolo
e se n’andò rovesciata la terra che conteneva. Belzebù non stette a
raccoglierlo, ma tornò indietro senz’altro a ripetere l’opera sua; e quel terreno
rimase per sempre nel sito attuale, formando l’altura descritta. Nella quale,
la potenza delle tenebre si rivela tutt’oggi in questo modo straordinario che
riesce affatto impossibile erigervi urla qualsiasi costruzione, muro o capanna
perché tosto ogni cosa si sfascia e rovina, distrutta da una forza misteriosa e
terribile.
Leggenda sul lavoro del diavolo.
Zona: Cherasco