L’AVVENTURA DELL’UOMO SELVAGGIO
C’era una volta un vecchio d’indole così selvaggia, che se ne stava tutto
solo, anche nel cuor dell’inverno, in quel luogo delle Alpi d’Otro, chiamato in
die Saccu. Tutti i giorni sSi recava con un secchio al torrente d’Otro per
attingere la sua provvigione di acqua.
Un dì rimontava a passo lento il sentiero, deponendo tratto tratto il
secchio per soffiare sulle dita, perché il freddo era intenso in quel luogo
dove nell’inverno non arriva mai un raggio di sole, quando gli si affacciò
d’improvviso la figura d’un uomo.
« Buon giorno», gli disse questi con voce asciutta, « perché mai ve ne
state tutto solo in questo triste deserto? Dovete essere ben annoiato di dover
scendere ogni giorno fino al torrente, a rischio di gelare per via. Ascoltate,
mio buon vecchio, la proposta che vi faccio; promettetemi l’anima vostra quando
sarete in fin di vita, ed io vi taglio via subito un pezzo di questa montagna
che ci sta a fianco, e che impedisce ai raggi del sole di riscaldare, come d’estate
questi luoghi. Tutta l’Alpe d’Otro diverrebbe terra di una fecondità
mneravìgliosa, vi crescerebbe il frumento e perfino la vite ». All’udire tale
proposta il vecchietto si fece il segno della croce e l’uomo spari. L’Uomo
Selvatico continuò a dimorare chissà fino a quando in die Saccu, o l’Alpe
d’Otro continuò a produrre segale e patate; il frumento e la vite hanno ancora
da venire...
tipica leggenda di richiesta dell’anima da parte del diavolo.
Zona: Valsesia