LA « TROVATURA » DELLA SARPA
Presso Acireale, ad una cinquantina di metri dalla chiesetta della Grazia,
sulla strada che da essa va al sobborgo di Santa Caterina, si mostra ancora il
luogo ove un tempo era una pietra, che scomparve poi col livellamento e il
rifacimento della via. E sotto quella pietra, si assicura, è nascosto uno di
quei grandiosi tesori, di cui è ricco il sottosuolo della Sicilia, e per
prendere il quale occorre mangiare sul luogo una sarpa cruda e bervi una
quartara di vino.
Si racconta che un tale abbia una volta tentato l’esperienza e che avesse
lo stomaco così forte da mangiare tutto il corpo del pesce: ma allorché fu
arrivato alla testa, dalla pietra uscirono tanti omettini che presero a burlano
gridandogli: « Ihei! Ihei! Ihei! ». L’uomo non si spaurì con
tutto ciò, e continuò il suo pasto; ma allora, e prima che avesse terminato,
uscì un gran serpente, che tentò di attorcigliarlo, di modo che quegli,
atterrito, buttò un pò di sarpa che gli restava, gridando: “Madonna mia!”.
Il cielo si oscurò, lampi e saette scoppiarono e, come il solito, quella
persona si ritrovò sbalzata assai lontano dal posto della travatura (tesoro).
Leggenda della zona di Acireale.