LA CASSA MORTUARIA INCANTATA
Era un’annata cattiva, e un povero padre, non potendo dar da mangiare alla
famiglia, pensò di andar via con la moglie e le sue figliole in un paesello
vicino.
Giunti in questo paese, si misero dietro una porta. Passarono di là due
femminucce e, vedendo questa famiglia buttata al vento e al fortunale, dissero:
« State bene a guardare: più in là c’è un palazzo, nel
quale la padrona non vuol dormire perché di notte vi sono gli spiriti. Se essa
ve lo concede per abitazione, voi potete rimanervi tranquilli ». A
siffatta notizia, vi si recarono, e la signora concedette loro il palazzo per
abitazione.
Stanca e trafelata, questa povera famiglia si ritirò e, dei vicini, chi le
diede un pò’ di paglia, chi una bisacciuola: tanto che tutti si coricarono.
Verso mezzanotte, le tre figliole sentono piangere forte, forte, e dire: « Figlio,
figlio, figlio, figlio! ».
Figurarsi lo spavento delle ragazze. Senonché, la minore delle sorelle, la
quale era più scaltra delle altre, dà loro coraggio, e, accesa una candela, va
là dove sente piangere: entra e trova una cassa da morto con due candele
accese, e quattro donne che piangono. La ragazza posa in terra la candela, si
presenta alle donne e dice loro: « Signore mie, voi altre
avete pianto molto! Andate via ché adesso lo piango io». A queste parole, le
donne spariscono; la ragazza s’avvicina alla cassa, e la trova tutta piena di
dobloni d’oro.
Subito corre a chiamare in gran silenzio suo padre: riempiono le bisacce, i
sacchi, i fazzoletti, e via, in fuga
nella notte.
Leggenda della zona di Ragusa inferiore.