Il Giornale, 10 aprile 2008, pagina 11
Itinerario padano ai confini della realtà
di Stefano Giani
Streghe, folletti, diavoli, mostri e oggetti magici. Un dizionario cataloga enigmi e leggende della nostra regione
Terra inopinata di misteri risolti e irrisolti, la Lombardia riserva a chi la ama spunti di studio che vanno al di là della semplice curiosità. Streghe, fantasmi, folletti, automi e robot ante litteram, luoghi fatati e siti infestati, culti ed enigmi della preistoria, sacre reliquie autenticate e dimenticate ma in passato capaci di scatenare una guerra, un mare scomparso e draghi e animali mostruosi rappresentano un minimo campionario di quanto di terrorizzante e inquietante sa offrire questa regione, oggi catalogato e raccontato in una sorta di antologia del reale caduto nell’oblio.
A compiere l'impresa editoriale di raccogliere stranezze che non sono parto di fantasia o di leggendarie favolette tramandate di bocca in bocca, lungo un itinerario inedito attraverso una Lombardia magica e sconosciuta, sono Giulio Maria Facchetti, docente di linguistica e semiotica all’Università dell'Insubria e Federico Crimi che lavora al Politecnico e si occupa di storia dell'architettura. I due studiosi hanno coordinato un pool di collaboratori che hanno dato fondo alle loro energie e fatiche per mettere a punto questa sorta di mini-enciclopedia intitolata Il grande libro dei misteri risolti e irrisolti della Lombardia in uscita per i tipi di Newton Compton (pagg. 430, euro 14,90).
Dal volume è esclusa la città di Milano che, nei desideri dell'editore, dovrebbe rappresentare il tema di un testo a sé di imminente pubblicazione. Tutto il resto della regione - dalla A di acque miracolose alla Z di Zone, con i suoi sacrari pagani - finisce sotto la lente di ingrandimento, fornendo spunti di approfondimento non sempre scontati. Si tratta di pagine avvincenti, ma di non sempre facilissima lettura: il libro infatti appare concepito come una sorta di vocabolario la cui consultazione è certamente agevole a discapito, però, dell'omogeneità che contraddistingue un racconto e il suo evolversi progressivo e logico da un dato o un evento al successivo.
Tuttavia, i ricchi rimandi geografici e storici consentono al lettore di legare e ancorare il discorso affrontato a precisi contesti nei quali, chiunque conosca la Lombardia, possa trovare riferimenti a luoghi in qualche caso familiari, conosciuti o semplicemente frequentati. Diviso in tre parti (chiavi di lettura, glossario, le città del mistero) che forniscono gli elementi per un corretto utilizzo del volume, ne spiegano termini e concetti e infine esaminano nel dettaglio città e paesi, il volume vanta un'accurata bibliografia che si offre come strumento di approfondimento per chi di questo libro intendesse farne un uso non solo legato allo svago.
Il fascino del mistero e dell'enigma, soprattutto se radicato nel tempo, a conferma di un impegnativo lavoro di scavo che rivela tutta la sua complessità, è spesso il valore aggiunto per elevare il tasso di interesse e curiosità che tende in molti casi a far sentire anche il lettore un po' come un piccolo investigatore a caccia di elementi in grado di avvalorare ipotesi o tesi che la storia non ha definitivamente archiviato.
Itinerario padano ai confini della realtà
di Stefano Giani
Streghe, folletti, diavoli, mostri e oggetti magici. Un dizionario cataloga enigmi e leggende della nostra regione
Terra inopinata di misteri risolti e irrisolti, la Lombardia riserva a chi la ama spunti di studio che vanno al di là della semplice curiosità. Streghe, fantasmi, folletti, automi e robot ante litteram, luoghi fatati e siti infestati, culti ed enigmi della preistoria, sacre reliquie autenticate e dimenticate ma in passato capaci di scatenare una guerra, un mare scomparso e draghi e animali mostruosi rappresentano un minimo campionario di quanto di terrorizzante e inquietante sa offrire questa regione, oggi catalogato e raccontato in una sorta di antologia del reale caduto nell’oblio.
A compiere l'impresa editoriale di raccogliere stranezze che non sono parto di fantasia o di leggendarie favolette tramandate di bocca in bocca, lungo un itinerario inedito attraverso una Lombardia magica e sconosciuta, sono Giulio Maria Facchetti, docente di linguistica e semiotica all’Università dell'Insubria e Federico Crimi che lavora al Politecnico e si occupa di storia dell'architettura. I due studiosi hanno coordinato un pool di collaboratori che hanno dato fondo alle loro energie e fatiche per mettere a punto questa sorta di mini-enciclopedia intitolata Il grande libro dei misteri risolti e irrisolti della Lombardia in uscita per i tipi di Newton Compton (pagg. 430, euro 14,90).
Dal volume è esclusa la città di Milano che, nei desideri dell'editore, dovrebbe rappresentare il tema di un testo a sé di imminente pubblicazione. Tutto il resto della regione - dalla A di acque miracolose alla Z di Zone, con i suoi sacrari pagani - finisce sotto la lente di ingrandimento, fornendo spunti di approfondimento non sempre scontati. Si tratta di pagine avvincenti, ma di non sempre facilissima lettura: il libro infatti appare concepito come una sorta di vocabolario la cui consultazione è certamente agevole a discapito, però, dell'omogeneità che contraddistingue un racconto e il suo evolversi progressivo e logico da un dato o un evento al successivo.
Tuttavia, i ricchi rimandi geografici e storici consentono al lettore di legare e ancorare il discorso affrontato a precisi contesti nei quali, chiunque conosca la Lombardia, possa trovare riferimenti a luoghi in qualche caso familiari, conosciuti o semplicemente frequentati. Diviso in tre parti (chiavi di lettura, glossario, le città del mistero) che forniscono gli elementi per un corretto utilizzo del volume, ne spiegano termini e concetti e infine esaminano nel dettaglio città e paesi, il volume vanta un'accurata bibliografia che si offre come strumento di approfondimento per chi di questo libro intendesse farne un uso non solo legato allo svago.
Il fascino del mistero e dell'enigma, soprattutto se radicato nel tempo, a conferma di un impegnativo lavoro di scavo che rivela tutta la sua complessità, è spesso il valore aggiunto per elevare il tasso di interesse e curiosità che tende in molti casi a far sentire anche il lettore un po' come un piccolo investigatore a caccia di elementi in grado di avvalorare ipotesi o tesi che la storia non ha definitivamente archiviato.