Il corallo è considerato un grandissimo e antichissimo portafortuna in virtù del fatto di essere una sintesi dei tre regni della Natura.
Infatti è un animale, ma assume forma arborea, e quindi vegetale, mentre il suo scheletro ha consistenza calcarea, perciò minerale.
E' un amuleto praticamente universale, e ciò spiega anche i nomi suggestivi dati a particolari specie di corallo come l'Aliotide Iside o Mitilo del Giuba.
Lavorato, se ne ricavano corni e cornetti di ogni dimensione, di tradizionale valore apotropaico, fiori, infiorescenze.
Una collana di corallo è considerata un potente talismano di felicità e buona salute, a condizioni che venga acquistata dalla persona e non le sia, invece, regalata.
Secondo la tradizione più antica, il corallo sarebbe in analogia astrologica con il Toro e lo Scorpione essendo considerato "pietra" di Venere presso gli antichi Romani, che lo ritenevano efficacissimo contro il malocchio.
Andando ancora più indietro nel tempo, troviamo fonti che considerano il corallo sacro a Iside.
Anche nella cultura prevalentemente agricola e contadina il corallo è considerato ancora oggi un potente portafortuna.
Polvere di corallo gettata nei campi coltivati preserverebbe il raccolto dai danni del maltempo.
Ma il corallo è in particolar modo l'amuleto delle donne incinte.
Una collana di corallo al collo di una donna incinta farà andare tutto bene al momento del parto e le darà fortuna di avere un figlio molto bello.
Nelle regioni meridionali italiane più tradizionalmente legate alla produzione del corallo, esso è considerato un amuleto praticamente universale.
Anche nei più sperduti e poveri paesi del nostro sud, le donne non rinunciano a un filo di coralli destinato ad accompagnarlo, e a proteggerlo, nell'arco della loro vita matrimoniale.