LO SCHELETRO E IL CIABATTINO
Nel villaggio di Santa Maria degli ammalati, a pochi passi dalla chiesa
vecchia, tra una viuzza che da questa ha il nome e la strada maestra) si dice
che ci fosse una volta un casamento, dove certi frati, non si sa di quale convento,
si recavano a villeggiare. Ma abbandonato poi e rovinato, si vuole che
diventasse un ricettacolo per gli spiriti, i quali vi custodivano un tesoro
incantato.
Si narra infatti che ogni sera, a mezzanotte in punto, gli spiriti vestiti
di bianco apparivano portando su di un cataletto lo scheletro di un frate, il
quale, piuttosto che lasciare le sue ricchezze alla comunità, aveva preferito
di sotterrarle presso il luogo ove doveva essere sepolto, per tenerle in
possesso anche dopo morto e riempirne il proprio scheletro. Ma per quanto della
cosa si tosse sicuri, nessuno aveva saputo impadronirsi del tesoro, non essendo
noto il segreto per riuscirvi.
Una notte però un ciabattino sognò che per rompere l’incanto bisognava
recarsi sul luogo, ed all’apparire del funebre corteo dire tre volte « requiem
», indi afferrarsi ai piedi dello scheletro, e non lasciarlo
più sin quando gli spiriti non si fossero dileguati.
Coraggiosamente egli si recò di notte tra le rovine dell’antico convento,
aspettò col cuore tremante che suonasse la mezzanotte, ed appena visti
comparire gli spiriti pronunciò tre volte le parole stabilite, afferrò lo
scheletro per i piedi e, dopo una lotta titanica per non essere staccato, si
trovò solo, con lo scheletro tra le mani e padrone del tesoro che dentro di
esso era nascosto.
Leggenda della zona di Acireale.