Quando si parla di portafortuna, il parallelismo col danaro è inevitabile: non solo e non tanto perché la fortuna si valuta in acquisizione di danaro e nella possibilità di renderla stabile e continuativa, quanto anche per il fatto che il danaro, sotto forma di monete, ha a sua volta un elevato valore talismatico.
Diffusissimo è infatti l'uso di conservare in tasca con gran cura una o più monete "fior di conio", cioè nuove di zecca, meglio ancora nel caso in cui si tratti di un modello o di un "taglio", di nuova introduzione: si ritiene che una moneta nuova ne attrarrà molte altre, sia nuove che vecchie, in virtù della sua lucentezza.
Molti attribuiscono inoltre un valore di portafortuna a una moneta che sia stata dichiarata fuori corso. Ciò spiega perché mai molte persone ci tengono a conservare una o più monete metalliche dopo che esse siano state dichiarate fuori corso: e questo tanto più se già in precedenza avevano tra i loro portafortuna una moneta ancor più vecchia.
L'optimum per chi predilige tale tipo di portafortuna sarebbe quello di conservare per amuleto ogni taglio di moneta fuori corso, in unico esemplare in condizioni perfette.
Monete fior di conio (in corso o fuori corso, ma meglio ancora se in oro in argento) possono essere incantonate in una montatura da anello (se piccola) o da portachiavi.
Sempre in tema di danaro, ricordate che non porta bene contare monete o danaro in genere su una tavola imbandita: al ristorante, per esempio, il danaro sarà bene contarlo di lato alla tavola e non sulla tovaglia.