Vischio
«I Druidi — scriveva Plinio il Vecchio — non considerano niente di più sacro del vischio, e dell’albero sul quale cresce, purché si tratti di un rovere». Pur essendo una pianta parassita, poiché trae il suo nutrimento dalla corteccia degli alberi sui quali vive, e, anzi, proprio per questo perché «disceso dal cielo» il vischio era considerato sacro al Sole e simbolo beneaugurante di rigenerazione e di immortalità. Questa pianta è stata poi cristianizzata ed è rimasta un simbolo del Verbo incarnato. Oggi il vischio (ma anche l’agrifoglio) viene regalato in occasione del Natale e del Capodanno.
Dario Spada
Da “Il giornale dei Misteri, dicembre 1994
«I Druidi — scriveva Plinio il Vecchio — non considerano niente di più sacro del vischio, e dell’albero sul quale cresce, purché si tratti di un rovere». Pur essendo una pianta parassita, poiché trae il suo nutrimento dalla corteccia degli alberi sui quali vive, e, anzi, proprio per questo perché «disceso dal cielo» il vischio era considerato sacro al Sole e simbolo beneaugurante di rigenerazione e di immortalità. Questa pianta è stata poi cristianizzata ed è rimasta un simbolo del Verbo incarnato. Oggi il vischio (ma anche l’agrifoglio) viene regalato in occasione del Natale e del Capodanno.
Dario Spada
Da “Il giornale dei Misteri, dicembre 1994