LA PADANIA, 8 ottobre 2007
Così il mitico regno d'acque di Ypa si trasformò in una immensa palude. Una leggenda forse legata alla tradizione dei Salassi
Una regina guerriera che si sacrifica per il suo popolo sfidando gli dèi. È la leggenda di Ypa, o Yppa, che in Canavese si tramanda da tempo immemorabile e che affonderebbe le sue radici in un antico mito celtico legato alla tradizione orale dei Salassi, il popolo che per primo abitò queste terre.
Il regno di Ypa, secondo la mitologia locale, era l'azzurro specchio d'acqua che un tempo colmava le pianure canavesane: il lago del Canavese. Il fiume Dora Baltea, molto più ampio del suo attuale letto, ne era l'immissario e l'emissario. Sulla sponda a nord del lago, la leggenda narra fosse stata costruita Ypo-regia, la fortezza della regina guerriera, mentre tutt'intorno i villaggi, le palafitte (fra cui la più grande detta la città del Sole), i templi, i menhir.
Come in tutti i miti, però, lo scorrere del tempo offusca l'idillio: le mutazioni climatiche rovinarono i raccolti, mentre la popolazione aumentò tanto da desiderare nuove terre. Preoccupata per il crescente malcontento fra le tribù, Ypa si ritirò su uno dei colli dell'anfiteatro morenico per meditare. E fu così che le apparve la dea Cerere, suggerendole la soluzione alla carestia: far defluire le acque del lago per trasformare il regno d'acqua in una distesa di fertile terra. Ma l'intromissione della dea nelle vicende umane, unita alla decisione del popolo di Ypa di modificare la natura del luogo, suscitò la furia di Giove.
I lavori sulla sponda erano già iniziati quando il terreno franò all'improvviso travolgendo gli operai e distruggendo i villaggi. Ypa fu maledetta dal dio ad errare per l'eternità come un fantasma nel regno, trasformato per l'affronto non in una fertile distesa di terra, bensì in una immensa palude fangosa, anzi caenosa, come la chiamarono i romani (da cui Canavese).
El. Si.
Così il mitico regno d'acque di Ypa si trasformò in una immensa palude. Una leggenda forse legata alla tradizione dei Salassi
Una regina guerriera che si sacrifica per il suo popolo sfidando gli dèi. È la leggenda di Ypa, o Yppa, che in Canavese si tramanda da tempo immemorabile e che affonderebbe le sue radici in un antico mito celtico legato alla tradizione orale dei Salassi, il popolo che per primo abitò queste terre.
Il regno di Ypa, secondo la mitologia locale, era l'azzurro specchio d'acqua che un tempo colmava le pianure canavesane: il lago del Canavese. Il fiume Dora Baltea, molto più ampio del suo attuale letto, ne era l'immissario e l'emissario. Sulla sponda a nord del lago, la leggenda narra fosse stata costruita Ypo-regia, la fortezza della regina guerriera, mentre tutt'intorno i villaggi, le palafitte (fra cui la più grande detta la città del Sole), i templi, i menhir.
Come in tutti i miti, però, lo scorrere del tempo offusca l'idillio: le mutazioni climatiche rovinarono i raccolti, mentre la popolazione aumentò tanto da desiderare nuove terre. Preoccupata per il crescente malcontento fra le tribù, Ypa si ritirò su uno dei colli dell'anfiteatro morenico per meditare. E fu così che le apparve la dea Cerere, suggerendole la soluzione alla carestia: far defluire le acque del lago per trasformare il regno d'acqua in una distesa di fertile terra. Ma l'intromissione della dea nelle vicende umane, unita alla decisione del popolo di Ypa di modificare la natura del luogo, suscitò la furia di Giove.
I lavori sulla sponda erano già iniziati quando il terreno franò all'improvviso travolgendo gli operai e distruggendo i villaggi. Ypa fu maledetta dal dio ad errare per l'eternità come un fantasma nel regno, trasformato per l'affronto non in una fertile distesa di terra, bensì in una immensa palude fangosa, anzi caenosa, come la chiamarono i romani (da cui Canavese).
El. Si.