mercoledì 9 dicembre 2009

Ecco il sedile delle streghe

IL MATTINO, 24 gennaio 2004
Ecco il sedile delle streghe
SALVATORE DELLI PAOLI

È un cippo dell'antica centuriazione dell'ager campanus, la suddivisione del territorio di pertinenza dell'antica Capua (oggi Santa Maria Capua Vetere) che, dopo la defezione della importante città campana da Roma e il passaggio ad Annibale nel corso delle tormentate vicende della seconda guerra punica, venne confiscato e destinato a nuovi coloni tra il secondo e il primo secolo a. C. Ma è anche, in qualche modo un documento dell'identità cittadina, fonte di storie e leggende diverse, legate a fantasmi e streghe. È insomma un elemento della cultura di Marcianise ed è diventato negli ultimi tempi motivo di attenzione di Pietro Zinzi, l'infaticabile cultore di memorie patrie di Marcianise che sta preparando uno studio su di essa.
Sì uno studio su di una pietra. Che ci sarà da studiare, diranno in molti. Ma secondo Zinzi motivi di studio ce ne sono a iosa. In primo luogo che significano le due scanalature che si trovano incise abbastanza profondamente alla sommità del cippo?
Sedili per le streghe, secondo le leggende popolari, o più verosimilmente appigli per porla a dimora nel terreno, o incisioni che alludono alla vicina presenza di un corso d'acqua. In particolare quest'ultima tesi è stata sostenuta dall'archeologo Mario Pagano, che inserisce il cippo di Trentola con i suoi incavi tra quelli che indicavano la vicinanza all'antico fiume Clanio scorrente in prossimità. Ora di questo fiume resta solo il ricordo, né è possibile rintracciarne l'antico percorso nei cosiddetti Regi Lagni, diventati una fogna a cielo aperto.
Secondo Zinzi, questa tesi dell'indicazione dell'antico corso d'acqua è quanto mai arbitraria, non fosse altro che per il fatto che un identico cippo, sia pure inserito nel muro perimetrale di una moderna abitazione, si trova a Succivo, molto lontano dal Clanio. A ciò si aggiunge il fatto che le due incisioni sono fatte con molto studio e uguali nelle dimensioni. Il che fa supporre che esse fossero l'alloggiamento proprio di una groma, strumento, suddiviso in due parti, usato dagli agrimensori per l'allineamento degli assi della centuriazione, capace quindi di indicare le direzioni degli orientamenti nord-sud ed est-ovest.
Non a caso i due incavi si trovano tra di loro orientati a 45 gradi proprio in corrispondenza della diagonale indicante perfettamente le direzioni astronomiche dei cardini e dei decumani.