Più spazio per i tesori della tradizione sarda
Antonio Bassu
Nuova Sardegna, Nuoro, 10/1/2006
Museo del costume. Trentamila visitatori all'anno e una struttura ormai inadeguata.
Lavori a pieno ritmo all'Etnografico per il raddoppio della superficie espositiva
NUORO. L'Istituto superiore regionale etnografico raddoppia, anzi triplica i suoi spazi espositivi. I lavori di ampliamento e sopraelevazione del complesso di via Mereu, alle falde del colle di Sant'Onofrio, vanno avanti a pieno ritmo. Ed è possibile che alla fine dell'anno vengano completati, per poi passare immediatamente dopo all'allestimento delle nuove sale di esposizione. Il Museo del costume potrà fornire così ai suoi visitatori un panorama sempre più completo della cultura e delle tradizioni sarde.
L'interesse dei visitatori, italiani e stranieri, è in continua crescita. Ma la struttura, costruita all'inizio degli anni Sessanta su progettazione dell'architetto Antonio Simon Mossa, è ormai inadeguata dal punto di vista delle dimensioni. Non riesce più a contenere le diverse centinaia di reperti, documenti e testimonianze di cui da tempo si è avviata la conservazione nei magazzini dell'Istituto.
L'intervento progettato comporta un ampliamento delle superfici espositive, che passano dai 670 metri quadrati disponibili finora a 1393. In questo modo sarà possibile ottenere un percorso museale con carattere di continuità, evitandosi così l'alternanza tra ambienti interni ed esterni e assicurando una migliore e più razionale funzionalità.
Il nuovo percorso si sviluppa secondo una logica che presenta ampi spazi, dotati dei servizi capaci di rendere piacevole e pratico l'approccio con i contenuti del museo: servizi igienici, di sosta, informazione, biglietteria, vendita di libri e gadget, guardaroba, uffici, locali tecnici preposti al controllo di tutti gli ambienti, i quali, come le sale, saranno tutti dotati dell'impianto di climatizzazione.
È prevista, inoltre, l'installazione di un ascensore, capace di trasportare 21 persone, anche per ovviare alla presenza di barriere architettoniche. L'Istituto etnografico ristrutturato esprimerà insomma una visione completa di tutte le espressioni della cultura materiale etnografica sarda.
Stando alle soluzioni progettuali, sono previste immagini in movimento a misura d'uomo su schermi al plasma, arricchiti da commenti sonori e perfino da supporti olfattivi, gestiti da un software che presiederà all'alternanza dei vari messaggi. In vetrine in metallo e cristallo a dimensioni variabili, dotate di sistemi autonomi di climatizzazione e illuminazione, saranno esposti diversi reperti e significative testimonianze. Il museo della vita e delle tradizioni popolari, con la nuova ristrutturazione, è sicuramente destinato a moltiplicare l'interesse, insieme al numero già cospicuo di trentamila visitatori all'anno.
Antonio Bassu
Nuova Sardegna, Nuoro, 10/1/2006
Museo del costume. Trentamila visitatori all'anno e una struttura ormai inadeguata.
Lavori a pieno ritmo all'Etnografico per il raddoppio della superficie espositiva
NUORO. L'Istituto superiore regionale etnografico raddoppia, anzi triplica i suoi spazi espositivi. I lavori di ampliamento e sopraelevazione del complesso di via Mereu, alle falde del colle di Sant'Onofrio, vanno avanti a pieno ritmo. Ed è possibile che alla fine dell'anno vengano completati, per poi passare immediatamente dopo all'allestimento delle nuove sale di esposizione. Il Museo del costume potrà fornire così ai suoi visitatori un panorama sempre più completo della cultura e delle tradizioni sarde.
L'interesse dei visitatori, italiani e stranieri, è in continua crescita. Ma la struttura, costruita all'inizio degli anni Sessanta su progettazione dell'architetto Antonio Simon Mossa, è ormai inadeguata dal punto di vista delle dimensioni. Non riesce più a contenere le diverse centinaia di reperti, documenti e testimonianze di cui da tempo si è avviata la conservazione nei magazzini dell'Istituto.
L'intervento progettato comporta un ampliamento delle superfici espositive, che passano dai 670 metri quadrati disponibili finora a 1393. In questo modo sarà possibile ottenere un percorso museale con carattere di continuità, evitandosi così l'alternanza tra ambienti interni ed esterni e assicurando una migliore e più razionale funzionalità.
Il nuovo percorso si sviluppa secondo una logica che presenta ampi spazi, dotati dei servizi capaci di rendere piacevole e pratico l'approccio con i contenuti del museo: servizi igienici, di sosta, informazione, biglietteria, vendita di libri e gadget, guardaroba, uffici, locali tecnici preposti al controllo di tutti gli ambienti, i quali, come le sale, saranno tutti dotati dell'impianto di climatizzazione.
È prevista, inoltre, l'installazione di un ascensore, capace di trasportare 21 persone, anche per ovviare alla presenza di barriere architettoniche. L'Istituto etnografico ristrutturato esprimerà insomma una visione completa di tutte le espressioni della cultura materiale etnografica sarda.
Stando alle soluzioni progettuali, sono previste immagini in movimento a misura d'uomo su schermi al plasma, arricchiti da commenti sonori e perfino da supporti olfattivi, gestiti da un software che presiederà all'alternanza dei vari messaggi. In vetrine in metallo e cristallo a dimensioni variabili, dotate di sistemi autonomi di climatizzazione e illuminazione, saranno esposti diversi reperti e significative testimonianze. Il museo della vita e delle tradizioni popolari, con la nuova ristrutturazione, è sicuramente destinato a moltiplicare l'interesse, insieme al numero già cospicuo di trentamila visitatori all'anno.