domenica 30 gennaio 2011

Buffone in un carretto tirato da asini

                                                           Buffone in un carretto tirato da asini

sabato 29 gennaio 2011

La grande festa. Vita rituale e sistemi di produzione nelle società tradizionali

Vittorio Lanternari
La grande festa. Vita rituale e sistemi di produzione nelle società tradizionali
Edizioni Dedalo

L'autore, partendo dal confronto tra le più varie società tradizionali di cacciatori, pescatori, allevatori, coltivatori e pastori nomadi in diversi continenti, rappresenta il senso del Capodanno, inteso come festa del principio, momento di massimo impegno per la vita individuale e collettiva, nel quale l'uomo deve propiziarsi con preghiere, riti e doni la successiva tappa della sua esistenza. In realtà, questo excursus tra le suggestive forme mitico-rituali della vita religiosa nelle civiltà di livello etnologico è il punto di partenza per uno studio storico-comparativo che si propone d'interpretare l'orizzonte problematico e cruciale delle relazioni tra i fatti religiosi e le componenti ambientali e socio-economiche che determinano, in definitiva, il sistema di produzione nelle realtà via via esaminate. L'indagine tocca infine il problema della genesi di alcuni importanti temi culturali e religiosi propri delle grandi civiltà antiche del Mediterraneo e del vicino Oriente, da cui è nata la civiltà occidentale. La grande festa costituisce così una mirabile sintesi tra etnologia e storiografia, feconda di richiami all'antropologia economica e all'ecologia culturale, che ne fanno uno dei «libri più importanti della cultura del Novecento, uno dei dieci libri da salvare del secolo XX», come sostiene lo stesso Sanguineti nella sua prefazione.

martedì 25 gennaio 2011

fuochi magici si accendono nelle campagne romagnole

Cultura - fuochi magici si accendono nelle campagne romagnole (scanagatta)

Dal 26 febbraio al 3 marzo nelle province di Ravenna, Forlì e Ferrara prende vita “Lòm a Merz”, un’antica e affascinante tradizione popolare contadina. Per l’uomo, e in particolare per l’uomo-agricoltore più vicino alle forze della natura e per questo più dipendente dalle manifestazioni climatiche non facilmente prevedibili, la Primavera ha sempre assunto il valore di “tempo del propiziatorio”. In questo contesto il fuoco acquistava il significato simbolico di presenza necessaria al dialogo con le forze vitali e creative della natura.
(...)

I nomi di Orione. Le parole dell'astronomia tra scienza e tradizione.

I nomi di Orione. Le parole dell'astronomia tra scienza e tradizione.
Paola Capponi
Marsilio, 2005.

Nei nomi degli astri e delle costellazioni si riflette lo sguardo che l'uomorivolge al cielo. Seguendo la loro formazione e la loro storia, l'autriceanalizza le denominazioni popolari tuttora attuali che sono radicate nellaciviltà contadina, accanto alle parole della scienza astronomica, dando formacosì a un quadro composito, in cui si intrecciano paganesimo e cristianesimo,Oriente e Occidente, scienza e tradizione popolare. Guida in questa prova dilettura sono i nomi di Orione, una delle costellazioni più note findall'antichità e ancor oggi tra le poche a essere riconosciute da contadini emarinai. Un percorso volto a comprendere il rapporto tra l'uomo e il cielo e acogliere le ragioni del mutamento che esso ha avuto nell'ultimo secolo.

lunedì 24 gennaio 2011

Feste agrarie russe. Una ricerca storico-etnografica

Vladimir Ja. Propp
Feste agrarie russe. Una ricerca storico-etnografica
Edizioni Dedalo

Attraverso un approccio storico-materialistico, il libro ricerca l'originario significato di feste popolari e di riti di origine molto antica che sono stati ripresi dal cristianesimo e fatti coincidere con le feste religiose da esso introdotte, e che continuano a perdurare ancora oggi nelle diverse culture anche indipendentemente dalla fede religiosa: il cenone di Capodanno e di Natale; i travestimenti di Carnevale; la settimana grassa, l'uovo e la colomba di Pasqua, l'accensione rituale di falò, ecc. I riti e le feste russe sulle quali soprattutto l'autore lavora, consentono, grazie alla loro arcaicità, di fissare regole generali di studio. Considerando le singole feste non in maniera isolata, ma all'interno del sistema costituito dal ciclo annuale, Propp mostra come anche per questi riti sussiste un legame costante fra forme di lavoro e forme di pensiero: questo genere di feste popolari non religiose ha un'origine agraria, è collegato ad antiche forme di sviluppo e organizzazione del lavoro agricolo e si spiega sulla base dei bisogni e delle necessità delle società contadine.

domenica 23 gennaio 2011

Coltelli d'Italia. Rituali di violenza e tradizioni produttive nel mondo popolare. Storia e catalogazione

Coltelli d'Italia. Rituali di violenza e tradizioni produttive nel mondo popolare. Storia e catalogazione
Giancarlo Baronti
Franco Muzzio Editore 

Questo libro non si limita ad indagare minuziosamente gli aspetti della produzione materiale nel corso del secolo passato, ma affronta compiutamente anche le profonde implicazioni sociali e culturali che il coltello ha assunto e per lungo tempo ha mantenuto in Italia. Alla versatilità insita nelle potenzialità formali e materiche dell'oggetto, nel nostro Paese si è unita un'ulteriore valenza: il coltello è stato il segno crudelmente e ferocemente esibito di una radicata e diffusa violenza, l'emblema di una frammentata ma pullulante aggressività. "Spada del popolo" è stato romanticamente definito il coltello. Durante buona parte del secolo scorso nelle regioni centro-meridionali del Paese, non c'è uomo del popolo che nel proprio coltello accuratamente scelto, soppesato e provato al momento dell'acquisto, non veda il segno tangibile della propria umana e virile consistenza, della dignità e dell'orgoglio personali. Le leggi restrittive sulla fabbricazione, sulla detenzione e sul porto dei coltelli, indotte dal crescente aumento dei reati di sangue, hanno determinato la scomparsa di molte comunità artigiane, da secoli dedite alla lavorazione dei ferri taglienti. La situazione oggi è profondamente cambiata. Superata la fase del rifiuto del cattivo passato, si sta provvedendo alacremente a riallacciare i fili lacerati delle antiche tradizioni artigiane.