domenica 31 maggio 2020

leggende legate al fallo

FALLO
Praticamente in tutte le civiltà del nostro pianeta, l'organo sessuale maschile ha avuto - da sempre - un significato di potenza e, per estensione, di creatività, sicurezza, fortuna.
Sono millenni che il suo simbolo è usato con intenti propiziatori, apotropaici, protettivi pepetuatisi immutati nel tempo e mutuati da una cultura all'altra.
Sta di fatto che nelle culture antiche a noi più vicine, come quella greca e quella romana, il culto magico per il fallo - che si estricava in quello per il dio Priapo - era fortemente radicato.
Inoltre, molte divinità maschili e molte immagini classiche erano raffigurate con genitali in forte evidenza, o addirittura sotto le sembianze di fallo "divinizzato".
Nell'antica Roma, amuleti a forma di fallo, in una miriade di materiali e in innumerevoli scale di grandezza (metalli, pietre più o meno preziose, marmo) erano estremamente diffusi come mezzo di protezione contro qualsiasi influenza nefasta o negativa e contro il malocchio.
Tracce di questa antica usanza sussistono ancora oggi prepotentemente sia nell'oggettistica (ciondoli e statuette in forma fallica) sia nella gestualità, non soltanto popolare.
Si può dire che il riferimento più o meno esplicito al simbolo fallico sia considerato ancora oggi come il più efficace portafortuna.

sabato 30 maggio 2020

leggende legate alle dita

DITA
Di enorme importanza, nella cultura cultura mediterranea, è il ruolo che le dita della mano possono svolgere nella gestualità scaramantica.
Il gesto apotropaico o scaramantico, infatti, ha le sue radici nelle più antiche opere del teatro greco, e la sua validità è giunta inalterata fino ai giorni nostri.
Si ricordi che, secondo quanto insegna l'antica arte della fisiognomica, esiste una serie di corrispondenze tra le dita della mano e l'astrologia: il pollice è il dito di Venere; l'indice è in analogia con Giove; il medio corrisponde a Saturno; l'anulare è il dito del Sole, mentre il mignolo è il dito di Mercurio.
Nel caso si portino propiziatori, sarebbe opportuno portare su un certo dito quello foggiato nel metallo in analogia con il relativo pianeta: rame-Venere, stagno-Giove; oro-Sole; argento-Mercurio.
Tuttavia l'oro può senz'altro sostituire, sul piano magico, qualsiasi altro metallo.
Quanto alla gestualità, oltre al gesto delle corna, di cui abbiamo già detto nelle pagine precedenti, il porre il pollice tra l'indice e il medio serrati e ripiegati è un gesto di disprezzo verso i nostri avversari ma anche un efficace gesto propiziatorio da farsi allorché qualcuno mette in dubbio le nostre capacità, al riguardo di qualsiasi cosa.

venerdì 29 maggio 2020

il segreto del pastore


IL SEGRETO DEL PASTORE

Il « Duca zoppo » era feudatario di Popoli e la leggenda vuole che nascesse dal diavolo.
Una volta il diavolo in veste cappuccino, penetrò in un monastero e prese a confessare le fanciulle. Ne trovò una assai bella, figlia di un Conte montanaro, alla quale era di troppo la vita claustrale. Fuggì con lei e la rese madre, ma sul punto di nascere il bambino, la madre morì. Un pastore raccolse il bambino e lo portò al castello di Popoli.
A quella vista il vecchio feudatario disse alla moglie: « Ecco il figliolo che il diavolo mi manda... ». E rivolto ai servi, soggiunse: « Muoia il segreto col pastore». Ed il pastore fu ucciso. Così quel bambino divenne il Duca di Popoli.

Leggenda popolare dell’Abruzzo.

giovedì 28 maggio 2020

tradizioni legate al coltello

COLTELLO
I più noti significati di portafortuna riguardano i coltelli da tavola, sia per il metallo di cui son fatti sia perchè sono strumenti da taglio.
In quanto lame, nel disporli a tavola non devono essere incrociati tra loro, pena il rischio di veder crearsi discordie in famiglia.
Porta bene, al contrario, disporre i coltelli al posto di ogni commensale col taglio della lama rivolto verso l'esterno.
Non porta bene, invece, cercare di specchiarsi nella lama di un coltello, sia a tavola che in altre occasioni.
Se, apparecchiando o sparecchiando la tavola, un coltello vi cade  per terra e finisce sotto un mobile da dove è difficile recuperarlo, almeno per il momento, vuol dire che potrebbe arrivare un ospite gradito.
Porre un un coltello nella culla di un neonato, sotto il materasso, gli porterà grande fortuna.
Ancora oggi, in Danimarca, nella casa di una prossima partoriente si usa appendere sopra il camino un sacchetto contenente del sale,del pane e un coltello: è un antico rituale per propiziare la buona riuscita del parto.
Regalare al futuro coniuge un coltello significa avvertirlo che, nel caso provasse a tradirci, sapremo ben vendicarci sullo stesso terreno.

mercoledì 27 maggio 2020

leggende legate alla chiave

CHIAVE
Amuleto di origine tutt'altro che moderna, il cui effetto è quello di costruire pegno d'amore nonché porre una valida ipoteca sulla fedeltà del partner a cui lo si regala.
Donare una chiave alla persona con cui ci si fidanza ufficialmente vuol dire aver fede cieca nella di lei (o di lui) fedeltà.
Una piccola chiave d'oro o d'argento regalata da un uomo a colei da cui spera di ottenere un "si" definitivo e al più presto è un simbolo d'impazienza ma anche un preciso messaggio: "Voglio essere io il primo e unico a ricevere il tuo amore".
Una chiave disegnata su una piccola lamina di rame è un formidabile talismano di Venere: semplicemente mostrato - con un pretesto - alla persona che finora si è rifiutata di concederci il suo amore, le farà cambiare idea in brevissimo tempo.
Infine, una vecchia chiave di ferro messa ogni sera sotto il guanciale non solo garantirà un sonno profondo  e ristoratore ma terrà lontano ogni male.
Vi sono invece altri che sostengono che la chiave, meglio ancora se vecchia e arrugginita, debba essere appesa a un chiodo fisso nel muro accanto al letto: solo in tal modo si riusciranno a far sogni fausti e, soprattutto, altamente premonitori.

martedì 26 maggio 2020

tradizioni legate al danaro

DANARO
Quando si parla di portafortuna, il parallelismo col danaro è inevitabile: non solo e non tanto perché  la fortuna si valuta in acquisizione di danaro e nella possibilità di renderla stabile e continuativa, quanto anche per il fatto che il danaro, sotto forma di monete, ha a sua volta un elevato valore talismatico.
Diffusissimo è infatti l'uso di conservare in tasca con gran cura una o più monete "fior di conio", cioè nuove di zecca, meglio ancora nel caso in cui si tratti di un modello o di un "taglio", di nuova introduzione: si ritiene che una moneta nuova ne attrarrà molte altre, sia nuove che vecchie, in virtù della sua lucentezza.
Molti attribuiscono inoltre un valore di portafortuna a una moneta che sia stata dichiarata fuori corso. Ciò spiega perché mai molte persone ci tengono a conservare una o più monete metalliche dopo che esse siano state dichiarate fuori corso: e questo tanto più se già in precedenza avevano tra i loro portafortuna una moneta ancor più vecchia.
L'optimum per chi predilige tale tipo di portafortuna sarebbe quello di conservare per amuleto ogni taglio di moneta fuori corso, in unico esemplare in condizioni perfette.
Monete fior  di conio (in corso o fuori corso, ma meglio ancora se in oro in argento) possono essere incantonate in una montatura da anello (se piccola) o da portachiavi.
Sempre in tema di danaro, ricordate che non porta bene contare monete o danaro in genere su una tavola imbandita: al ristorante, per esempio, il danaro sarà bene contarlo di lato alla tavola e non sulla tovaglia.

lunedì 25 maggio 2020

bruciare incenso

Sulle rive mediteranee della Tunisia del sud, resta l'antica tradizione di bruciare l'incenso attorno alla casa dove è nato un bambino. L'odore pungente dell'incenso ha la forza, secondo la tradizione, di allontanare gli spiriti malvagi che potrebbero influire negativamente sul futuro del neonato.

racconti legati i portafortuna delle donne

i portafortuna delle donne
Presso gli antichi Egizi, Iside era la dea-madre e protettrice delle donne e di tutte le persone giovannissime.
Col tempo, quest'attribuzione passò - nel mondo greco - a Diana.
Costei nutriva tale natura per le doglie del parto da costringersi a perpetua castità.
Tuttavia chiese a Giove di poter essere la protettrice di tutte le partorienti, e la sua richiesta fu accolta.
Perciò, tutti i portafortuna e gli amuleti a beneficio delle donne attraggono le positive influenze di Iside in uno dei suoi ruoli ed espressioni.
Tra tanti portafortuna descritti dalla tradizione, l'arco e la freccia (attribuiti peculiari di Diana Cacciatrice) sono possenti amuleti per la donna che desideri propiziarsi la ricerca di un amore felice e durevole.
Una piccola freccia d'oro o di argento sarà un portafortuna efficacissimo in tal senso.
Anche un ornamento per i capelli in forma di luna, antico simbolo di Iside, è un potente portafortuna a uso esclusivo delle donne.
Una fermatreccia, una spilla per capelli, un piccolo pettine d'argento (metallo lunare, quindi di Diana-Iside) saranno un ottimo portafortuna per l'amore: sia per propiziarne l'avvento che per favorirne i successivi sviluppi.
Oggi, invece, vi sono ancora donne che "incatenano" l'uomo amato avvolgendogli intorno ad un bottone dell'abito, senza che lui se ne accorga, un proprio capello e annodandolo strettamente.
Quel semplice, invisibile capello, sarà una sorta di "testimone" del loro amore, e farà si che l'uomo non riesca in alcun caso a staccarsi da loro e dal loro prepotente affetto.

domenica 24 maggio 2020

la casa del diavolo


LA CASA DEL DIAVOLO

Ed in Cuorgnè c’è una casa di costruzione titanica, dagli enormi massi, dallo spessore delle pareti tale, da sembrare il basamento di una colossale torre lasciata mozza; e i terrazzani la chiamano la Casa del Diavolo. E in verità, dicono essi, chi avrebbe potuto costruire quella casa, se non il Diavolo?

Leggenda della zona del Canavese.

sabato 23 maggio 2020

leggende e tradizioni legate alla fortuna

FORTUNA
Il concetto di "fortuna" costituisce un potenziale fonte di ricchezza, a cui però ci capiterà di poter attingere non quando vogliamo o quando ne avremo bisogno, bensì nei momenti più inattesi.
Altra cosa importante da notare è che sull'incontro di ognuno di noi con la fortuna non influiscono né età né sesso, né condizione sociale né raccomandazioni.
L'impatto con la fortuna è un semplice mutar di vento, un ritrovarsi  da un momento all'altro in una prospettiva personale migliore di prima.
Naturalmente, anche gli indizi hanno una loro importanza primaria, poiché ci consentono di trarre un auspicio prettamente personale sul come e sul quando potremo beneficiare di un colpo di fortuna prossimo, o quanto meno imminente.
Ecco qui di seguito una breve serie di indizi che, secondo la condizione popolare, porterebberò fortuna.
Imbattersi in un frate, oppure in un gobbo.
Passare attraverso due carabinieri senza deviare dal proprio cammino.
Udire il verso di un grillo.
Sentire il gatto di casa che comincia a miagolare per amore.
Versare il vino sulla tovaglia nuova o fresca di bucato (in tal caso, intingervi subito l'indice e il medio e bagnarsi i lobi delle orecchie).
Nascere di venerdì o di domenica.
Avere il sette di denari quando si gioca a carte.
Avere le rondini che fanno il nido sui tetti di casa nostra.
Vedere un pettirosso nel nostro giardino o sul nostro balcone.
Trovare un ferro di cavallo.
Avere le orecchie lunghe (indizio di longività).
Trovare un quadrifoglio.
Infilarsi un indumento al rovescio.
Esser colpiti sulla spalla destra da una foglia che cade da un albero.
Imbattersi in un funerale o vedere un carro funebre che trasporta un defunto.
Incontrando un prete, riuscire a contare rapidamente a tre alla volta i bottoni del suo abito talare.

venerdì 22 maggio 2020

L'eccidio dei francesi


L’ECCIDIO DEI FRANCESI

Mura del diavolo sono chiamati alcuni smisurati macigni situati fra le montagne di Pettine e di Arischia.
La gente del luogo crede che vi sia nascosto un tesoro ed ha provato più volte a scavano. Nel 1799, si racconta, vi andarono alcuni soldati francesi del maresciallo Lemoine. Scavarono a lungo e si trovarono finalmente alla presenza di grandi mucchi d’oro; ma quando furono per afferrarli, uscirono grosse fiamme dal suolo, un temporale si scatenò sulla contrada; devastandola, ed il tesoro scomparve. Di lì a poco, quei soldati furono ammazzati dagli Arischiesi, guidati dal loro duce Giovanni Salomone. Da quei giorno, tutti coloro che passano a grande distanza da quelle mura, odono gemiti, urla ed imprecazioni di anime dannate.

Leggenda della zona: L’Aquila.

giovedì 21 maggio 2020

leggende legate al corallo

CORALLO
Il corallo è considerato un grandissimo e antichissimo portafortuna in virtù del fatto di essere una sintesi dei tre regni della Natura.
Infatti è un animale, ma assume forma arborea, e quindi vegetale, mentre il suo scheletro ha consistenza calcarea, perciò minerale.
E' un amuleto praticamente universale, e ciò spiega anche i nomi suggestivi dati a particolari specie di corallo come l'Aliotide Iside o Mitilo del Giuba.
Lavorato, se ne ricavano corni e cornetti di ogni dimensione, di tradizionale valore apotropaico, fiori, infiorescenze.
Una collana di corallo è considerata un potente talismano di felicità e buona salute, a condizioni che venga acquistata dalla persona e non le sia, invece, regalata.
Secondo la tradizione più antica, il corallo sarebbe in analogia astrologica con il Toro e lo Scorpione essendo considerato "pietra" di Venere presso gli antichi Romani, che lo ritenevano efficacissimo contro il malocchio.
Andando ancora più indietro nel tempo, troviamo fonti che considerano il corallo sacro a Iside.
Anche nella cultura prevalentemente agricola e contadina il corallo è considerato ancora oggi un potente portafortuna.
Polvere di corallo gettata nei campi coltivati preserverebbe il raccolto dai danni del maltempo.
Ma il corallo è in particolar modo l'amuleto delle donne incinte.
Una collana di corallo al collo di una donna incinta farà andare tutto bene al momento del parto e le darà fortuna di avere un figlio molto bello.
Nelle regioni meridionali italiane più tradizionalmente legate alla produzione del corallo, esso è considerato un amuleto praticamente universale.
Anche nei più sperduti e poveri paesi  del nostro sud, le donne non rinunciano a un filo di coralli destinato ad accompagnarlo, e a proteggerlo, nell'arco della loro vita matrimoniale.

mercoledì 20 maggio 2020

storie legate ai fantasmi

FANTASMI
L'opinione pubblica moderna è e sarà sempre discorde circa l'eventuale valore di fortuna (o di sfortuna) connesso alla presenza di un fantasma in un certo luogo o in una certa costruzione. Sarà bene dire subito che non necessariamente i fantasmi preferiscono i castelli inglesi.
Esistono "indizi" e testimonianze dell'esistenza di fantasmi anche nel nostro Paese, con risvolti quasi sempre pittoreschi.
Ma la questione di fondo è una: la presenza di un fantasma porta fortuna oppure no? La risposta è, nella maggior parte dei casi, soggettiva, essendo connessa alla paura o meno di chi ne riferisce o abbia la ventura d'imbattersi in un fantasma.
Un preciso riferimento lo abbiamo nella cultura popolare partenopea, ove la presenza d'un specifico tipo di fantasma (il codsidetto "monaciello") in un'abitazione - presenza peraltro spesso testimoniata da non pochi scrittori - era ritenuta sostanzialmente positiva, e apportatrice di benefici diretti o indiretti, che potevano spaziare dalla vera e propria materializzazione di monete a beneficio di uno degli inquilini, fino al suggerimento - in vari modi - di numeri "certi" da giocare al lotto.
In altre culture, e prevalentemente in quella anglosassone, il fantasma è considerato una presenza soguardata con un misto di ironia e di snob.
Ancora oggi, si favoleggia che in molte dimore nobili sia di casa un fantasma, o quanto meno qualche presenza equivalente.
A meno che la presenza del fantasma non sia accompagnata da manifestazioni palesemente negative od ostili, si tende a considerarla come generalmente fortunata.
Il ragionamento è semplice: se c'è un fantasma, vuol dire che in questa casa si trova bene: perciò tanto vale accettarlo e convinverci in pace, anziché cercare di combatterlo, ed essergli grato per la "preferenza" accordataci: prima o poi, la sua presenza porterà fortuna.

martedì 19 maggio 2020

tradizioni popolari legate al capello di donna

capello di donna
Il mito e la storia ci hanno insegnato che il capello è simbolo di forza e di nobiltà: la storia di Sansone e Dalila è emblematica al riguardo.
In tempi remoti, quando la donna era ancora schiava dell'uomo, la femmina già si rendeva conto di avere tra le sue armi di bellezza la capacità di seduzione anche della chioma.
E poiché - di solito - ciò che è bello porta anche fortuna, ecco i capelli - anzi il capello - di donna assurgere al ruolo di portafortuna.
Il più noto detto popolare riferisce che "un capello di donna è più forte di una fune di bastimento".
Assioma veritiero o scontato, perché se la bellezza muliebre è sempre qualcosa di positivo e a sua volta fonte di potenziali fortune, un particolare soffuso di valenze magiche e stregonesche com'è, Per l'appunto, il capello, non poteva  non avere risvolti  apotropaici.
Così come la tradizione popolare prescriveva alla donna - ancora fino a qualche tempo fa - di non lasciare in giro residui di capelli dopo essersi pettinata, nel timore che qualcuno potesse impadronirsi per fini magici di connotazione negativa, così il capello muliebre acquista implicazioni predittive o apotropaiche tra le più disparate.
Così, notare un capello di donna che fa bella mostra di sé sulle spalle di un uomo preannuncia - per chi lo scorge - imminente incontro piacevole con una persona dell'altro sesso.
Trovare un capello di donna tra le pagine di un libro indica che si è oggetto o vittima di un delicato segreto d'amore.
Una strana usanza orientale, seguita fino ad alcuni decenni or sono nel Vicino Oriente, imponeva alle donne di celare nel copricapo o negli abiti del marito, che si allontanava per qualche tempo da casa per motivi di viaggio o di lavoro, una piccola treccia dei propri capelli.
Questo amuleto avrebbe un solo porta fortuna al consorte, ma ne avrebbe anche garantito il ritorno a casa senza essersi reso protagonista di tradimenti.

lunedì 18 maggio 2020

la rupe abbandonata


LA RUPE ABBANDONATA

Nel territorio di Gressoney Saint-Jean si scorge una pietra enorme designata col nome di « Roccia del diavolo».
Narra la cronaca che in epoca remota il diavolo si manifestasse visibilmente in quel punto, cercando di nuocere agli abitanti e cagionando loro gravi dan­ni. Fu così che il nemico degli uomini decise un giorno di sommergere in un gran lago l’intero piano di Gressoney- La Trinité.
Per realizzare questo malvagio disegno, trasportò delle rocce enormi nel letto del Lys, sotto Miravalle, per farne straripare le acque su tutto il paese.
I blocchi non mancavano certo nei dintorni, ma la leggenda vuole che un giorno il diavolo arrivasse con un masso gigantesco preso a Roma, e che, giunto presso Miravalle, lo deponesse un istante per pren­dere fiato.
Nel frattempo la gente di Gressoney-La Trinité, comprese le perfide intenzioni del demonio, si recò in massa sul luogo dove esisteva, sopra una roccia, la statua del glorioso S. Grato, a supplicarla d’aiuto. Così, mentre il diavolo riposava, di nascosto e con mille cautele i fedeli riuscirono a deporre una croce sul granitico masso portato da Roma, e il diavolo, scornato, dovette abbandonano senza poter sbarrare il torrente. Ma in un violento accesso di rabbia egli proferì delle maledizioni così tremende che le mon­tagne ne tremarono.

Leggenda della zona: Valle del Lys

domenica 17 maggio 2020

tradizioni popolari legate ai denti degli animali

DENTI  D'ANIMALE
Sono tra i portafortuna più antichi e più universali, poiché trasmetterebbero al loro portatore le virtù e il coraggio dell'animale cui appartenevano.
I riferimenti popolari e letterari sono innumerevoli.
Un dente di lupo o di altro animale aggressivo dovrebbe essere un infallibile talismano contro le carie.
Il dente di pescecane è ritenuto dappertutto un portafortuna universale, valido per propiziarsi la sorte di qualsiasi circostanza e una volta per tutte: forse perché è ben difficile procurarsene uno...
Il dente di tigre (animale che nell'antica Cina era definito "il dio dei giocatori") consentirebbe di vincere in qualsiasi gioco d'azzardo.
In India, il dente di tigre protegge contro qualsiasi pericolo, sia naturale che soprannaturale, oltre a conferire il coraggio e la forza  della tigre stessa.
Quanto al primo "impiego" (quello, cioè, di amuleto per gioco), è bene ricordare che in molte località che ospitano dei Casinò (come per esempio Montecarlo o Campione) non è difficile trovare - nei negozi di souvenir - denti di tigre "garantiti autantici" come amuleti per chi va a tentare la fortuna al gioco.
Vi è, al contrario, chi afferma che il miglior portafortuna per il gioco sia un dente di tasso.
Ma occorre tassativamente cucirlo dentro la fodera dell'abito, in tutta segretezza.
Numerose le credenze connesse ai denti e alla dentizione dei bambini.
In Abruzzo, è considerata fortunatissima la persona che per prima si accorge dell'imminente dentizione di un lattante.
In Piemonte, si fa addirittura un regalo (solitamente un oggettino d'oro) alla persona che si è accorta di ciò.
Se si vule garantire la fortuna a un bambino che sta cambiando i denti di latte, ogni dente che cade dovrà esser messo in un buco del muro.
In analoga occasione, nel meridione d'Italia il bambino è invitato a recitare la seguente filastrocca indirizzata a sant'Antonio Abate:
....
Sant'Antuono, Sant'Antuono,
pigliate 'o vecchio e damme 'o nuovo;
e dammelo forte forte
come 'na varra 'e porta!

sabato 16 maggio 2020

tradizioni popolari legate ai fiorni

FIORI
Sono considerati sempre di buon augurio, purché non si tratti di fiori finti, né di crisantemi (che sono funesti in Occidente mentre sono ritenuti beneauguranti in Oriente) né di violette (che significano distacco o separazione).
Sia il mondo poetico che la cultura popolare attribuiscono ai fiori un "linguaggio" che le nostre nonne conoscevano a memoria, e che purtroppo  è andato quasi del tutto dimenticato.
Oltre a tale linguaggio, anche il ricevere in regalo determinati tipi di fiori  acquisiva un preciso significato talismanico, quando non anche proferico.
Vediamone comunque alcuni esmpi, così come li ripota un antico ma sempre attuale "segretario galante".
ACACIA: vuol dire: "Io ti amerò sempre, qualunque cosa accada".
ACANTO: è un complimento, perché singnifica: "Io ammiro la tua bellezza".
ANEMONE: indizio di gelosia, ma anche di determinazione: "Non farò a meno del tuo amore".
ARANCIO: regalate alla fanciulla amata dei fiori d'arancio è non solo un'aperta dichiarazione d'amore con relariva richiesta di nozze, ma anche un invito a che la beneamata ci faccia dono della propria verginità il più presto possibile.
AZALEA: messaggio di sensualità: "Voglio fare l'amore con te".
BEGONIA: messaggio chiaro, beneaugurante, promettente: "La tua bellezza mi attrae sempre più".
BIANCOSPINO: può regalarlo sia lui a lei, che viceversa. Significa "Io spero che tu mi ami, ma comunque sia rispetterò la tua scelta".
BOCCA DI LEONE: è il fiore della gelosia più bruciante: "Il mio amore è forte, ma la gelosia lo è ancor di più".
BOSSO: regalate un fiore di bosso (facilmente reperibile in campagna) è un messaggio beneaugurante che indica fermezza in amore. Significa: "Il mio amore non cambierà".
CALENDULA: ha significato di fortunata e piacevole promessa: "Insieme a te avrò giorni felici e ricchi di amore".
CAMELIA: è la più fortunata e beneaugurante promessa che possiate fare alla persona amata.
Vuol dire, infatti: "Io ti amerò per sempre".
CAMPANULA: è un complimento esplicito e sincero: "Tu mi piaci per il tuo corpo".
CICLAMINO: invito beneaugurante e un po' ardito: "Conserva la tua bellezza per me".
DALIA: è un invito seducente ma molto malizioso e all'insegna dell'ottimismo: "Prendiamo l'amore come viene, poi si vedrà".
ELIOTROPIO: fiore-talismano dal significato augurale: "Il nostro amore migliorerà col tempo".
ERICA: fiore raro da trovare in perfette condizioni.
Si addice regalarlo in caso di amori difficili, che si auspica diventino facili.
FIODALISO: messaggio complicato ma preciso: "Amami con fiducia, che anch'io saprò attenderti".
FORSYTHIA: "fiore giallo come la gelosia che mi rode, e che non avrà mai fine".
FUCHISIA: è uno dei fiori più efficaci come portafortuna.
Regalato a chi non corrisponde il vostro amore, l'indurrà a cambiare idea in brevissimo tempo:
GARDENIA: è un impegno a non tradire colei a cui inviate i fiori, ma anche considerato un fiore capace di "sbloccare" una situazione sentimentale in pericolo.
Tra l'altro, un mazzo di gardenie inviato a una fanciulla vuol dire: "Tu sei il mio primo amore".
GAROFANO BIANCO: messaggio idealistico e romantico: "Il nostro amore è puro, e vincerà le difficoltà".
GAROFANO ROSSO: messaggio beneaugurante e spigliato: "Il mio amore è divampato all'improvviso: spero che anche il tuo faccia altrettanto".
GAROFANO GIALLO: ancora è sempre gelosia: "La mia gelosia perdona: se tu l'alimenti ancora, il nostro amore ne soffrirà".
GAROFANO ROSA: è la più esplicita e solenne promessa di fedeltà che si possa fare alla persona amata.
GELSOMINO: regalare gelsomini equivale a fare un augurio solenne di felicità perenne in amore.
Sepoi conservate tra le pagine di un gelsomino che vi abbiano regalato, sarete felici in amore per tutto il tempo in cui lo conserverete gelosamente.
GERANIO: ha un preciso significato d'incoraggiamente: "Cosa aspetti a dichiararmi il tuo amore? La mia risposta sarà positiva!".
GIACINTO: vero portafortuna.
Il farsene regalare, infatti, aiuta ad ottenere più facilmente i consensi altrui e ad aver successo.
GIAGGIOLO: aiuta a tener lontani gli occhi maligni o indiscreti e a far progredire rapidamente il vostro rapporto di coppia.
GIGLIO: promessa di fedeltà a oltranza: "Appartengo solo a te, e saprò aspettarti".
GLADIOLO: è un augurio di speranza per un amore che, iniziato tra qualche difficoltà, dovrebbe far presto a "dichiararsi" ufficialmente.
Da regalarsi al nuovo partner appena lo si è conosciuto.
IRIS: ricevuto in dono, annuncia buona notizia in amore.
LAVANDA: indica diffidenza vinta e importanti promesse fatteci dalla persona che amiamo.
LILLA': messaggio di "amor nascente" che vibra d'impazienza e pretende a tutti i costi una pronta risposta.
MAGNOLIA: regalata alla donna del cuore, è un inno alla sua bellezza: "Sei la più bella di tutte".
MARGHERITA: innocenza, dubbio, candore: "Mi ami? Mi pensi? Ricambierai il mio amore?".
MIOSOTIS: ha lo stesso valore della violetta, ma senza alcun significato di distacco: "Pensami ovunque tu andrai".
MIRTO: è una precisa assicurazione d'amore corrisposto: "Il mio amore per te è spontaneo come questo mirto".
MUGHETTO: ricevuto in dono o trovato in campagna, è un fausto auspicio di felicità ritrovata nel volgere di pochissimo tempo.
NARCISO: messaggio d'impazinza: "Quant'altro tempo ancora mi farai attendere? Il mio cuore è impaziente".
NASTURZIO: il ricevere in dono un mazzetto di variopinti nasturzi annuncia l'imminente soluzione di un grave problema d'incertezza sentimentale.
ORCHIDEA: importante significato simbolico di "tregua in amore": "Comunque stiano andando le cose, amiamoci ugualmente, giorno per giorno".
ORTENSIA: fiore difficile da regalare, dato le dimensione... Ma imbattersi in un cesto di ortenzie mentre si va a passeggio con la persona amata annuncia un prossimo periodo di felicità.
PEONIA: messaggio importante e delicato: "Sto soffrendo per te, e mi attendo che ciò non accada più".
PERVINCA: messaggio subdolo. Ricevere una pervinca che sembri "capitata per caso" in un mazzo di altri fiori è una maliziosissima "avance", possibilmente da non respingere.
PETUNIA: chi regala questo fiore si dice simbolicamente pronto ad affrontare e vincere qualsiasi sfida in amore.
E' quindi un messaggio rassicurante e positivo.
PRIMULA: altro messaggio di sfida, ma al contrario.
Inviare primule significa: "Corrimi dietro, e vedi se riesci ad acciufarmi".
RIBES: fiore campagnolo, e messaggio audace: "Amiamoci, ora e subito".
ROSA BIANCA: messaggio candito e sincero: "Puoi far di me ciò che vuoi, io ti seguirò e ti sarò fedele".
ROSA ROSSA: inequivocabile e forte: "Io ti amo, e quest'amore vincerà".
ROSE DI CAMPO: annuncino l'intenzione di convolare a giuste nozze il più presto possibile.
ROSE SELVATICHE. Grande fortuna il riceverne, poiché il loro messaggio è chiaro e forte: "Mi hai incantato".
RUTA: altro messaggio quanto mai beneaugurante.
Ricevere questo fiore, infatti, significava un tempo precisa promessa di fedeltà perenne da parte della persona amata.
STRELITZIA: per una donna, è un grande onore ricevere un mazzo di strelitzie.
E' infatti un fiore che significa: "Io amerò la tua bellezza: spero che anche tu abbia interesse per me".
TUBEROSA: è uno dei più fortunati ed eloquenti omaggi floreali che una donna possa ricevere.
Ma è anche un messaggio imbarazzante.
Questo fiore, infatti, preannuncia che essa sarà corteggiata dal donatore fino a quando non gli cederà.
TULIPANO: anche questo è un segno di grande fortuna per una donna.
Infatti, chi le regale dei tulipani le invia il seguente messaggio: "Vorrei che tu fossi solo mia".
VERBENA: simbolo di amore platonico, o che almeno ha ogni probabiltà di restare tale per qualche tempo.
Omaggio fortunato oppure no, dunque, a seconda della situazione e dei punti di vista...
VIOLA DEL PENSIERO: è il fiore degli addii... che però si rivelano, per fortuna, solo temporanei.
E quindi il suo significato di "... non ti scordar di me" assume carattere di semplice arrivederci.
VIOLACCIOCCA: amore in boccio ma molto serio, che avrà tutto il tempo di crescere e far progressi.
Chi si vede offrire delle violacciocche può essere certa delle buone intenzioni del donatore e offrirsi quindi al suo amore con serenità.
VISCHIO: significato molto simile a quello dell'edera.
E' un fiore che preannuncia amore saldo e durevole.
Quando si riceve in regalo del vischio, non bisogna mai buttarlo via: quando si sarà seccato, va messo nel camino o comunque bruciato.
ZAGARA: vedersi donare delle zagare, o fiori d'arancio, è una solenne promessa di nozze, ma anche un invito a non indugiare nel dire di sì allo spasimante in attesa.

venerdì 15 maggio 2020

l'offerta della capra


L’OFFERTA DELLA CAPRA

Per impadronirsi del tesoro dei monticello Petrone, a Tegiano, bisognava recarvisi processionalmente; far la comunione a una capra nera, che poi bisognava, sgozzare ed immolare al genio custode. Ferita, la capra farà pochi passi ed andrà a cadere proprio al punto, dove è sepolta tanta ricchezza.

Leggenda della zona di Tegiano.

lunedì 11 maggio 2020

lo scheletro e il ciabattino


LO SCHELETRO E IL CIABATTINO

Nel villaggio di Santa Maria degli ammalati, a pochi passi dalla chiesa vecchia, tra una viuzza che da questa ha il nome e la strada maestra) si dice che ci fosse una volta un casamento, dove certi frati, non si sa di quale convento, si recavano a villeggiare. Ma abbandonato poi e rovinato, si vuole che diventasse un ricettacolo per gli spiriti, i quali vi custodivano un tesoro incantato.
Si narra infatti che ogni sera, a mezzanotte in punto, gli spiriti vestiti di bianco apparivano portando su di un cataletto lo scheletro di un frate, il quale, piuttosto che lasciare le sue ricchezze alla comunità, aveva preferito di sotterrarle presso il luogo ove doveva essere sepolto, per tenerle in possesso anche dopo morto e riempirne il proprio scheletro. Ma per quanto della cosa si tosse sicuri, nessuno aveva saputo impadronirsi del tesoro, non essendo noto il segreto per riuscirvi.
Una notte però un ciabattino sognò che per rompere l’incanto bisognava recarsi sul luogo, ed all’apparire del funebre corteo dire tre volte « requiem », indi afferrarsi ai piedi dello scheletro, e non lasciarlo più sin quando gli spiriti non si fossero dileguati.
Coraggiosamente egli si recò di notte tra le rovine dell’antico convento, aspettò col cuore tremante che suonasse la mezzanotte, ed appena visti comparire gli spiriti pronunciò tre volte le parole stabilite, afferrò lo scheletro per i piedi e, dopo una lotta titanica per non essere staccato, si trovò solo, con lo scheletro tra le mani e padrone del tesoro che dentro di esso era nascosto.

Leggenda della zona di Acireale.

giovedì 7 maggio 2020

il salto del converso


IL SALTO DEL CONVERSO

Sulla via Ristonchiaia, nelle vicinanze di Vallombrosa, è sempre visibile il masso del Diavolo dal quale, secondo quanto narrano le storie vallombrosiane, si precipitò disperato per un subitaneo rimorso un converso che, spinto dal maligno spirito ad abbandonare il chiostro, senza ascoltare la benigna voce dell’abate Gualberto, aveva deposto la tonaca. Appena partito, seguendo la guida del nemico sopra un altissimo precipizio fu a un tratto ghermito dal diavolo, il quale, levatolo in aria, lo lasciò cadere nel cupo fondo di quella spaventevole balza.
Questo miserabile accidente diede al luogo il nome che ancor dura di masso del diavolo; dove a mezza costa si vede l’orma del piede infernale e nella sommità è segnata con una croce l’altezza della caduta.

Leggenda zona: Vallombrosa.

martedì 5 maggio 2020

leggende legate alla culla

leggende legate alla CULLA
Specialmente in Italia, questo mobile ha una grande importanza nel campo della superstizione. Perché il bambino sia fortunato, la culla dovrà essere nuova: oppure radicalmente rimessa a nuovo dal padre nel giorno precedente la nascita.
Inoltre per nessun motivo si dovrà far dondolare la culla quando il bambino non è dentro di essa.
Altra precauzione da osservare è il badare a che il gatto di casa non si avvicini alla culla.
Invece porta bene se vi si avvicina il cane.

il sole nell'antro


IL SOLE NELL’ANTRO

Rinomato in Sorrento è il diavolo di Casa Boccia, e il tesoro incantato della Conca. È sulla via che mena a Massalubrense. Narrano che, fino a poco fa, allo scoccar della mezzanotte, vi apparisse un bruno guerriero su di un cavallo morello. Percorso tre volte questo spazio si precipitava nel burrone sottostante. E molti pensavano vi fosse un tesoro.
Viveva allora a Iammella un uomo audace ed in sospetto di stregone, soprannominato « la Canesca ». A lui si rivolsero tre giovani avventati, andanti di impossessarsi di tanta ricchezza. Egli aveva un libro, ottenuto misteriosamente da un mago. Promise il suo aiuto; ma pretese da ciascuno l’anticipo di venticinque ducati, e la promessa di recare un ragazzo di loro fiducia, e di toccare il tesoro solo a cosa com­piuta.
In una notte di maggio, con una lunga scala si introdussero nell’antro. Era buio fitto; ma come vi penetrò un raggio di sole, tutto apparve tempestato di oro e di gemme. Il fanciullo, stupefatto, va per raccoglierne un pugno. Che gran frastuono! Il libro va in fiamme, tutto si ottenebra, trema il monte, e « la Canesca » esclama: “ Siamo perduti!”.
Era stato toccato prima del tempo il tesoro, che sparve per sempre, sprofondato il monte.

Leggenda della zona di Sorrento.

domenica 3 maggio 2020

leggende legate al compasso

COMPASSO
Come insolito amuleto, un piccolo compasso d'ottone o di metallo giallo faciliterà fortunati incontri nel lavoro e nei guadagni.

tradizioni delle erbe legate ai segni zodiacali

ERBE
Nella cultura magica e astrologica d'ogni tempo e paese, le erbe e le piccole piante, sia medicinali che armoniche, simboleggiano tutto ciò che è curativo, vivificante, capace di ridonare prontamente salute e benessere.
L'importanza di moltissime erbe e piante nella cultura magico-astrologica in virtù delle loro corrispondenze planetarie e zodiacali, grazie alle quali se ne possono sfruttare meglio le proprietà curative, balsamiche e stomatiche, era ben nota agli antichi alchimisti, precursori dei medici e dei farmacisti di oggi, e fu accettata dagli astrologi di ogni tempo.
Anche l'astrologia moderna concorda su un punto fondamentale: alcune erbe e piante hanno davvero eccellenti virtù terapeutiche, che si esprimono ancor meglio sulle persone appartenenti al segno zodiacale (o aventi valori oroscopici) in analogia con quella specifica pianta.
Da parte sua, la tradizione magica anche attribuisce a innumerevoli erbe potenti di varia natura, per lo più propiziatori.
Basti ricordare, come esempio emblematico, un'usanza seguita ancora oggi nelle campagne del certro-sud d'Italia da molte fanciulle nubili, in base alla quale il possesso di una pianticella di ruta - da curare con molta premura - faciliterebbe e renderebbe più rapido l'incontro con il fidanzato giusto.
Vediamo, in quest'interessante panoramica, quali sono le presunte proprietà magiche e propiziatorie di12 tra le principali piante in più strtta analogia con i 12 segni zodiacali.
ARIETE - Pianta: Lavanda (Lavandula officinalis).
E' una pianta ricca d'oli aromatici, con infiorescenze spigate di piccoli fiori azzurri e violacei.
Se ne estrae l'olio di lavanda o di spigo e la famosissima, tonificante essenza di lavanda.
Analogia magico-astrologiche: è in armonia con i nati in Ariete e con Marte, astro governatore del segno.
La tradizione dice che la lavanda irrobustisce il carattere, aiuta a eliminare i contrasti con gli altri e ad allontanare i pericoli.
La farmacopea tradizionale la ritiene efficace contro i mali connessi all'Ariete (testa, reni).
Un sacchetto con fiori di lavanda essiccato e conservato tra le lenzuola appertenenti al corredo della sposa terrà il marito perennemente legato a lei.
TORO - Pianta: Fragola (Fragaria vesca).
Il suo nome significa "profumo", ed è conosciuta meglio come fragola di bosco.
Ne esistono numerossissime varietà, quasi tutte profumate e saporissime.
Ricercata dai buongustai, le erano attribuite un tempo leggere virtù afrodisiache.
Analogia magico-astrlogiche: è in armonia con i nati in Toro e con Vergine, e no poteva essere altrimenti, stante quanto premattente venusiane: mangiata spesso, rende più efficaci le cure di bellezza e rivitalizza carnagione e tessuti dell'organismo.
In un pranzo di nozze, le fragole non dovrebbero mancare, perché propiziano la felicità degli sposi.
GEMELLI - Pianta: Anice (Pimpinella anisum).
L'anice cresce spontaneamente nei luoghi elevati e in terreni calcarei.
I suoi frutti hanno un caratteristico odore penetrante e gradevolissimo.
L'essenza di anice è molto impiegata in profumeria.
Analogia magico-astrologiche: è in armonia con i nati in Gemelli e con Mercurio.
Il conosciutissimo liquore è fortemente volatile (caratteristica mercuriana) ma anche un eccellente stomatico (Mercurio della Vergine).
Mercuriana è anche la tipica colorazione azzurrina che il liquore e l'estratto d'anice assumono al contatto con l'acqua: a essa si fa risalire il presunto potere afrodisiaco di una piccolissima dose di anice usata per aromatizzare il caffè che la sposa porta al mattino al marito ancora al letto.
CANCRO - Pianta: Canfora (Laurus camphora).
Originaria dell'Asia orientale, della Cina e del Giappone, ha fiori bianchi e piccoli, in cime ascellari.
Si coltiva anche nelle regioni mediterranee.
Il suo olio essenziale si trova soprattutto nel tronco e nella radice.
Analogie magico-astrologiche: il colore bianco-latteo del suo estratto ne fa una pianta cancerina, quindi in armonia con i nati in Cancro.
Anche il bianco dei suoi fiori è del Cancro.
L'antica usanza di mettere al collo dei bambini, sotto gli abiti, un sacchetto con olio essenziale di canfora essiccato era non solo un fatto di supestizione per prevenire il malocchio ma anche una prevenzione contro le infreddature.
LEONE - Pianta: lauro (Laurus nobilis).
E' una pianta della famiglia delle lauracee, dalle foglie persistenti, alterne, coriacee,glabre, verde scuro.
Ha fiori di color bianco giallastro, raggruppati in infiorescenze glomerulari.
Analogie magico-astrologiche: è in armonia con i nati in Leone e col Sole.
Era tenuto in grande considerazione dagli antichi come simbolo della sapienza e della gioia.
Pianta sacra ad Apollo (Sole), i Greci incoronavano i trionfatori dei giochi con serti di lauro.
Analogamente fecero i Romani, ma col tempo si onoravano col lauro anche i poeti e i letterati.
L'uso di tener appesa fuori dalla finestra della cucina una fronda di lauro essiccata propizia, secondo i vecchi contadini del Meridione, la ricchezza della dispensa di quella casa.
VERGINE - Pianta: Giacinto (Hyacinthus orientalis).
Pianta gigliacea, con fiori a grappolo, con i lobi dei perigoni rivolti in fuori.
Ne esistono parecchie varietà, la più diffusa delle quali è il giacinto d'Oriente, coltivato specialmente in Olanda.
Analogie magico-astrologiche: è in armonia con i nati in Vergine e con Mercurio.
Un antico "regimen sanitatis"sostiene che tenere un vaso con giacinti recisi nella stanza ove si dorme aiuterebbe a fruire di un sogno particolarmente profondo e di una qualità di riposo eccezionalmente buona, e faciliterebbe un risveglio all'insegna di rinnovate energie... amorose.
BILANCIA -Pianta: Verbena (Verbena triphylla).
Pianta aromatica della famiglia delle verbenacee, originara del Sudamerica.
E' un piccolo arboscello che nei nostri climi può essere alto da 1 a 3 metri.
Ha fusto legnoso, ramoso, foglie lanceolate e piccoli fiori biancoazzurri.
Analogie magico-astrologiche: è in armonia con i nati in Bilancia e con Venere.
Era molto usata delle funzioni di culto di venere, e per questo chiamata "erba sacra".
Se ne adoravano anche gli altari, le vittime sacrificate e i simulacri di molte divinità.
Una pianta di verbena regalata dal marito alla moglie impedirebbe a colei di tradirlo. 
SCORPIONE - Pianta: Rabarbaro (Rheum palmatum).
Nome comune della pianta popligonacea "Rheum", erbacea, con fiori trimeri e foglie dentate.
Tra le varietà più importanti abbiamo il rabarbaro cinese, siberiano e tiberiano.
I rabarberi europei derivano da specie asiatiche coltivate e si usano come imitazione del rabarbaro cinese.
Analogie magico-astrologiche: è in armonia con i nati in Scorpione e con Marte.
Le presunte qualità afrodisiache del rabarbaro ben collimano col simbolismo sessuale dello Scorpione, forse in virtù della forma vagamente fallica dei suoi pistilli.
In Oriente, chi praticava il tantra yoga purificava prima il corpo con infusi di rabarbaro.
SAGITTARIO - Pianta: Violetta (Viola odorata).
E' una delle più comuni specie di viola presenti nel mondo.
Pianticella comunissima nelle boscaglie e sotto le siepi, i suoi fiori sono molto apprezzati per il profumo e l loro colore.
Analogie magico-astrologiche: è in armonia con i nati in Sagittario e con Gove.
Il numero dei suoi petali (cinque) ne fa un simbolo dell'uomo.
La violetta designa l'uomo per ciò che più gli è proprio: il pensiero, e ciò spiega l'analogia col Sagittario (segno di pensiero ed evoluzione, ma anche di meditazione sull'amore).
Regalate una violetta a colei che ci sta lasciando può indurla a tornare da noi.
CAPRICORNO - Pianta: Noce (Iunglans regia).
Pianta dicotiledone della famiglia delle iuglandee.
E' originaria del "Vecchio Mondo" ma la si coltiva oggi in moltissimi paesi, ove il frutto è usato come alimento, mentre dal mallo del frutto si estrae un olio balsamico che, massaggiato sulla pelle, le dona un tipico colore bronzeo.
Analogie magico-astrologiche: è in armonia con i nati in Capricorno.
Nel mito, il noce si collega al dono della profezia.
Il culto del noce si tramutò in quello ad Atena Cariatide, amata da Dionisio e donata di chiaroveggenza, che fu mutata in noce.
Il colore scuro dell'olio di noce e di mallo è del Capricorno.
I tre involucri del frutto (mallo, guscio e camicia) evocano l'introspezione saturnina.
I massaggi con olio di noce sono universalmente considerati afrodisiaci.
ACQUARIO -Pianta: Malva (Malva silvestris).
Pianta malvacea, diffusa in numerose specie in tutta Italia e in genere nei paesi temperati.
Molto facile da trovare e da raccogliere, è una pianta di cui non si spreca nulla: radici, foglie e fiori hanno tutti un loro impiego in erboristeria.
Analogie magico-astrologiche: è in armonia con i nati in Acquario e con il suo governatore Saturno.
Arbusti di malva trappati dalla terra con tutte le radici erano fatti bruciare dagli antichi Romani insieme alle carni degli animali sacrificati in occasione dei Saturnari.
Una pianta di malva sul balcone farà si sotto quello stesso balcone (o finestra) passerà prima o poi un amore perduto che intendiamo trovare:
PESCI - Pianta: Biancospino (Crataegus oxyacantha).
Pianta cespuglioso con rami rigidi e spinosi, dalle foglie romboidali e fiori bianchi raccolti in corimbi, molto diffusa in zone basse-collinari e di mezza montagna.
Analogie magico-astrologiche: è in armonia con i nati in Pesci e con Giove, il Quale secondo il mito, attirò il giovane Ganimede in una siepe di biancospino.
Ma le spine dell'arbusto gli impedirono di portare a termine i suoi propositi, e Ganimede - almeno per questa volta - riuscì a sfuggire a Giove.
Il biancospino sarebbe una delle più valide difese contro il potenziale tradimento da parte del legittimo partner.

Una donna greca con un costume tradizionale