mercoledì 10 giugno 2020

il cappello sfondato


IL CAPPELLO SFONDATO

Viveva in un castello un ricco avaro. Tutto il po­polo lo malediceva, perché non aveva compassione di nessuno.
Un giorno un sarto, non avendo pane per sfamare i figli, pensò di commuovere l’anima di quel crudele.
L’avaro gli disse: « Io ti darò un sacco di grano a patto però che quando morirò farai la guardia alla mia tomba per tre notti consecutive, e se verrà il diavolo a molestare il mio cadavere lo allontanerai
Il sarto accettò.
Dopo pochi giorni l’avaro morì e il sarto, giusto il patto, si recò al cimitero a guardare la tomba del defunto. La prima notte passò senza alcun incidente, così la seconda; ma alla terza notte, al Sarto comparve il diavolo, il quale si avvicinò e gli domandò:
« Quanto oro vuoi perché io mi prenda l’anima del ricco avaro? » Il sarto pensò un poco e poi rispose:
« Quanto ne va nel mio cappello».
Il diavolo partì per andare a prendere loro. Durante la sua assenza il sarto fece un gran buco nei cappello, e quando il diavolo ritornò carico di oro, lo versò nel cappello che mai si riempiva.
Il diavolo volendo mantenere il patto si allontanò di nuovo a prendere altro denaro, ma neanche questa volta riempì il cappello.
Seccato di ciò, pretese la restituzione del denaro, ma l’altro non volle ubbidirgli per rimanere ai patti.
Mentre essi litigavano cominciò a spuntar l’alba, ed allora il demonio scomparve.
Così l’anima dell’avaro fu salva, ed il sarto, burlando il diavolo, divenne ricco.

Leggenda Piemontese