sabato 25 luglio 2020

il cannone di donna Ivoga


IL CANNONE DI DONNA IVOGA

Non molto distante dalla famosa grotta di Scuderi, nel territorio di Alì, si trova una caverna, detta Valori, dove il popolo ritiene sia pure incantato un gran tesoro.
Narrasi che esso vi fu nascosto da un giovane conte, il quale formò l’incanto col sangue di quattro suoi domestici; per prendere il tesoro occorreva avere gran coraggio, senza invocazioni religiose, ed i cuori di sette fratelli, da consacrare alle ombre custodi.
Un merciaio di Nizza di Sicilia ebbe l’ardire di tentare l’impresa. Perciò prese sette galletti nati da unica covata, strappò loro i cuori ed entrato nella caverna, aiutato da una lanterna, li posò su una pietra e gridò che gli si desse il tesoro. Immediatamente gli comparvero Don Papasso, Donna Chica, bellissima fanciulla di quindici anni, Donna Voga, e la vecchia Donna Ivoga; che val quanto dire le quattro persone uccisevi dal conte, e gli buttarono in faccia i sette cuori, rimproverandolo perché non erano di uomini. Poi lo presero per mano, e per provarne il coraggio lo portarono attorno per le stanze ov’era il tesoro, tentando di spaventarlo con l’apparizione di ogni sorta di animali, che subivano una serie di metamorfosi.
Ma il merciaio sorrideva a tutte quelle prove e senza tremare e senza fare alcuna invocazione religiosa, andava innanzi meravigliando le quattro ombre, che alla fine stavano per concedergli il tesoro. Quand’ecco l’orribile Donna Ivoga ha una nuova idea, e mentre il merciaio gode a studiare le ricchezze di cui si crede padrone, gli fa comparire innanzi un gran cannone, puntato giusto contro di lui, con un artigliere che sta per appostarvi la miccia accesa.
Il povero diavolo, colto così all’improvviso, ebbe un moto istintivo di paura, e con un alto grido invocò la sua salvezza alla Madonna. Nella grotta avvenne un grande sconvolgimento, ed egli si trovò tramortito sulla spiaggia di Alì.


Leggenda della zona di Alì.