domenica 23 marzo 2008

Pasqua bassa, le regole del Concilio e la funesta profezia di Nostradamus

da "Il Gazzettino", 23 marzo 2008
LA TRADIZIONE
Pasqua bassa, le regole del Concilio e la funesta profezia di Nostradamus
Nel 2008, si sente dire, la Pasqua sarà bassa perché cade il 23 marzo, e sarà una festa d'inverno più che di primavera. Ma che cosa significa "bassa"?

Bisogna risalire al IV secolo, quando il Concilio di Nicea stabilì che la domenica di Pasqua doveva cadere dopo il primo plenilunio di primavera. In tal modo creò una festa mobile e oscillante fra il 22 marzo e il 25 aprile. Vediamo perché.

Ipotesi minima: se il 21 marzo (primavera) coincide con il plenilunio (il primo della nuova stagione) ed è sabato, domenica 22 è Pasqua.

Ipotesi massima: se il plenilunio si verifica il 20 marzo (ultimo giorno d'inverno), bisogna aspettare fino al 18 aprile per il primo plenilunio di primavera. Se quel giorno è domenica, la Pasqua sarà celebrata il 25 aprile, un evento rarissimo, sfiorato peraltro nel 2000 con la Pasqua al 23 d'aprile. (Secondo Nostradamus, la fine del mondo avverrà nell'anno in cui la Pasqua cadrà il 25 aprile!).

Il giorno dopo la Pasqua, lunedì dell'Angelo, in Friuli si chiamava Pascute, ed era giorno di mirindis: gli udinesi accorrevano sui prati di Santa Caterina; quelli di Variano andavano "a fâ cori i s" sulle prime ondulazioni quaternarie ma era tutto un fiorire di sagre, a Colugna e a Torlano, a San Giovanni d'Antro e a San Quirino di Cormôns, a Pignano di San Daniele e a Grizzo di Montereale, dove esisteva un luogo noto come "pra de la pascua".

A Frisanco, nell'alta val Còlvera, un'erba adoperata per colorare le uova era chiamata erba di pasca, ma spesso il colore verde era ottenuto dalle ortiche.

Uso l'imperfetto perché ormai molte tradizioni sono tramontate ed è sempre più praticato il proverbio "Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi".

Buona Pasqua a tutti, in ogni caso, in molte varianti entro i confini del Friuli storico: buine Pasche a Udine e sui colli morenici; buina Pasca in Carnia, ma buino Pasco a Collina di Forni Avoltri, e gueta Oastrn a Sauris; bune Pasche a Fraforeano e nella Bassa; buna Pasca a Casarsa; bona Pasqua a Latisana e in altri centri venetofoni; velika nùac a San Pietro al Natisone e velika noc (da pronunciare con la 'c' dolce) in altre zone orientali.

Gianfranco Ellero