domenica 8 marzo 2009

FAVOLE. DAL FOCOLARE DEI GRIMM DOLCI FIABE

Il sole 24 ore, 06/04/1986
FAVOLE. DAL FOCOLARE DEI GRIMM DOLCI FIABE
Silvia Tomasi

E' in questo desiderio nostalgico di unire forse per l' ultima volta parola e realta' , soggetto e mondo, sogno e natura che i fratelli Grimm, Jakob (1785-1863) e Wilhelm (1786-1859), curano l' allestimento della loro straordinaria raccolta di favole: le Fiabe del focolare. La Germania delle fanciulle dalle trecce bionde o color dell' ebano come quelle di Biancaneve, delle finestre spettrali a forma gotica, degli oscuri castelli turriti dove esplodono i drammi di Rosaspina e Raperonzolo, ci viene proposta in una nutrita rassegna a Cesena, per celebrare i fratelli Grimm, nel bicentenario della nascita di Wilhelm. Il "progetto Grimm" e' articolato in una serie di laboratori, incontri con appuntamenti da marzo a ottobre, in un ciclo di conferenze, uno spettacolo teatrale prodotto dal centro Roselle e una mostra fotografica e documentaria aperta fino al 20 di aprile. E' in un clima ricco di slanci poetici, genialita' creativa ed elaborazione collettiva che i Grimm raccolgono i racconti popolari, quando la tensione romantica verso la poesia si trasforma, dopo il 1820, in filologia e' allora che, dall' appassionato filologismo poetico, nasce la filologia vera e propria, e si svilupperanno poi come scienze anche linguistica e folclore. Jacob, il filologo, e Wilhelm, il poeta, raccolgono un vastissimo materiale fiabesco e lo rielaborano con un fine intuito poetico: le favole raggiungono un equilibrio fra eleganza stilistica e angoscia mitica. Impresa comune dei due fratelli sara' anche il monumentale Deutsches Worterbuch, il dizionario dei Grimm che tuttora risulta ricca miniera della lingua tedesca al nome di Jacob sono legate una grammatica in quattro volumi e una mitologia germanica a quello di Wilhelm, la ricerca sulle Leggende eroiche tedesche. Nella creazione delle favole, la filologia si reinventa in colori irridescenti, e i due fratelli adottano un compromesso fra la fedelta' al testo originale e l' immediata efficacia sui lettori: la tradizione orale arcaica o dialettale si trasforma nel linguaggio dei tasti fantastici e febbrili conta l' abbandono a una musica, anzi a un canto, che nella creazione fiabesca riproduca un mondo di conoscenze, fatti e sentimenti semplici, anche se spietati, comuni a tutti. Cosi' la favola dimostra la sua eccentrica simbiosi fra cultura, mitologia e immaturita' , essa risolve in un' educata armonia il richiamo al caos, alle tenebre orribili dell' infanzia del mondo. Fra i primi lettori delle Fiabe dei Grimm, ci furono Achim von Arnim e Clemens Brentano (la cui celebre raccolta di canti e poesie popolari, Il corno magico del fanciullo, e' stata recentemente ristampata nella Bur, a cura di Marina Cavalli e Dario Del Corno). Arnim si mostro' subito entusiasta della prima versione della raccolta, Brentano rinuncio' addirittura a pubblicare le proprie fiabe, molto piu' elaborate e letterariamente costruite. Per la raccolta dei Grimm si spalancava la "storia infinita" di una straordinaria fortuna critica presso ogni tipo di lettore. Dietro alle parole delle favole, naturalmente, ci si aspetta l' illustrazione, quasi un suggello dei drammi, mormorii segreti della natura, furberie dei personaggi. Tra ironia e nostalgia, grossolanita' e struggimento, si ando' ben presto instaurando quella sorte di "complicita"' fra le magie fiabesche dei due fratelli e gli illustratori che ce ne hanno trasmesso il fascino in un' iconografia memorabile. Come ha sottolineato Guido Almansi in una delle relazioni tenute nell' ambito delle manifestazioni cesenati, gli scettici incanti degli illustratori condividono con la fantasia infantile un' identica "malafede" nel credere, e allo stesso tempo non credere, alla verita' della fiaba. La vitale "ambiguita"' garantisce la forza del patrimonio fiabesco dei Grimm, e l' importanza di riaccostarsi a esso con acume critico e disponibilita' d' incanto. Il che avverra' , presumibilmente, anche nel convegno sulla letteratura per l' infanzia organizzato da Giorgio Cusatelli, previsto presso l' Universita' di Pavia dal 9 all' 11 aprile, e avra' tra i suoi protagonisti i due fratelli Grimm, poeti e filologi dell' immaginario.