lunedì 20 luglio 2009

Nasce il Museo della terra e dell’olio

Nasce il Museo della terra e dell’olio
SABATO, 11 LUGLIO 2009 IL TIRRENO - Grosseto

Il Comune di Seggiano recupera tre edifici nel centro storico

Riportata alla luce anche una grande cisterna che gli esperti giudicano di ottimo valore architettonico

Il museo della terra e dell’olio di Seggiano sta diventando realtà, compreso il recupero di una grande cisterna. Un sogno pensato dall’Amministrazione comunale e a cui il governo bis di Daniele Rossi sta dando le gambe.
Infatti, già dalla data dell’acquisto da parte del Comune di tre immobili ubicati nel centro storico di Seggiano, il vecchio palazzo comunale, un vecchio frantoio completo d’attrezzature posto sotto la Piazza Umberto I e la sede dell’ex banca Mps, l’Amministrazione investiva sul recupero e la riqualificazione del centro storico di Seggiano e dei suoi prodotti caratteristici. Un investimento immobiliare complessivo che ammontava a quasi 400 mila euro a cui se ne devono aggiungere altrettanti per la ristrutturazione dell’intero complesso.
E adesso si comincia a vedere una parte di risultato: si è infatti concluso l’intervento di ripristino dell’ex frantoio Ceccherini, un vero gioiello di antiquariato, ripulito nella struttura e con i macchinari originali riportati a lucido.
Un primo risultato, già fruibile da parte del pubblico e a cui seguiranno, nel giro di poco tempo, altri interventi di rilievo, con cui si chiuderà il cerchio di un’operazione architettonica ed archeologica unica in Amiata.
Infatti sono in corso i lavori nello stabile dell’ex Monte dei Paschi, che ospiterà un’oleoteca e che godrà di una sala multimediale. Il restauro, che riguarda il tetto, la facciata dell’edificio e gli arredi darà lustro anche al centro storico di Seggiano e a questo ripristino si affiancherà poi l’utilizzo del vecchio comune, col tetto del tutto rifatto e con interventi sulla struttura esterna. Ma la chicca di questa operazione sarà il recupero della vecchia cisterna dell’acqua comunale, completamente interrata, alta 12 metri e di 6 metri di diametro: «pensavamo, prima di averla vista e valutata, che fosse un semplice reperto storico e non un’opera d’arte», spiega l’ingegner Simone Savelli.
«Dopo che è stata riaperta - prosegue -, però, ci siamo accorti che con la sua copertura a cupola e la struttura in mattoni e sasso locale, era sicuramente opera di maestranze espertissime in questo tipo di lavori.
Non era un vecchio buco e neppure un’architettura “povera”, ma al contrario un esempio di elaborazione architettonica di grande qualità. «Vale, insomma, la pena, di farne una testimonianza storica e artistica del nostro paese».
Alla cisterna, completamente sotterrata, si può però accedere anche dal basso e dunque potrà essere visitata ed esplorata. E proprio in questa cisterna, dove il prossimo martedì si caleranno i Vigili del fuoco per vedere cosa contiene e in che stato si trova, l’Università di Firenze ha pensato di appendere un olivo particolare, con radici “intelligenti”, che sarà cura degli scienziati studiare e che già sentiamo come simbolo vivo di Seggiano, da sempre patria dell’olio di olivastra e di altri prodotti tipici che intendiamo valorizzare e proporre al grande pubblico.
F.B.