lunedì 11 maggio 2020

lo scheletro e il ciabattino


LO SCHELETRO E IL CIABATTINO

Nel villaggio di Santa Maria degli ammalati, a pochi passi dalla chiesa vecchia, tra una viuzza che da questa ha il nome e la strada maestra) si dice che ci fosse una volta un casamento, dove certi frati, non si sa di quale convento, si recavano a villeggiare. Ma abbandonato poi e rovinato, si vuole che diventasse un ricettacolo per gli spiriti, i quali vi custodivano un tesoro incantato.
Si narra infatti che ogni sera, a mezzanotte in punto, gli spiriti vestiti di bianco apparivano portando su di un cataletto lo scheletro di un frate, il quale, piuttosto che lasciare le sue ricchezze alla comunità, aveva preferito di sotterrarle presso il luogo ove doveva essere sepolto, per tenerle in possesso anche dopo morto e riempirne il proprio scheletro. Ma per quanto della cosa si tosse sicuri, nessuno aveva saputo impadronirsi del tesoro, non essendo noto il segreto per riuscirvi.
Una notte però un ciabattino sognò che per rompere l’incanto bisognava recarsi sul luogo, ed all’apparire del funebre corteo dire tre volte « requiem », indi afferrarsi ai piedi dello scheletro, e non lasciarlo più sin quando gli spiriti non si fossero dileguati.
Coraggiosamente egli si recò di notte tra le rovine dell’antico convento, aspettò col cuore tremante che suonasse la mezzanotte, ed appena visti comparire gli spiriti pronunciò tre volte le parole stabilite, afferrò lo scheletro per i piedi e, dopo una lotta titanica per non essere staccato, si trovò solo, con lo scheletro tra le mani e padrone del tesoro che dentro di esso era nascosto.

Leggenda della zona di Acireale.