domenica 31 maggio 2020

leggende legate al fallo

FALLO
Praticamente in tutte le civiltà del nostro pianeta, l'organo sessuale maschile ha avuto - da sempre - un significato di potenza e, per estensione, di creatività, sicurezza, fortuna.
Sono millenni che il suo simbolo è usato con intenti propiziatori, apotropaici, protettivi pepetuatisi immutati nel tempo e mutuati da una cultura all'altra.
Sta di fatto che nelle culture antiche a noi più vicine, come quella greca e quella romana, il culto magico per il fallo - che si estricava in quello per il dio Priapo - era fortemente radicato.
Inoltre, molte divinità maschili e molte immagini classiche erano raffigurate con genitali in forte evidenza, o addirittura sotto le sembianze di fallo "divinizzato".
Nell'antica Roma, amuleti a forma di fallo, in una miriade di materiali e in innumerevoli scale di grandezza (metalli, pietre più o meno preziose, marmo) erano estremamente diffusi come mezzo di protezione contro qualsiasi influenza nefasta o negativa e contro il malocchio.
Tracce di questa antica usanza sussistono ancora oggi prepotentemente sia nell'oggettistica (ciondoli e statuette in forma fallica) sia nella gestualità, non soltanto popolare.
Si può dire che il riferimento più o meno esplicito al simbolo fallico sia considerato ancora oggi come il più efficace portafortuna.