sabato 25 aprile 2020

il cesto rovesciato


IL CESTO ROVESCIATO

È noto che, anticamente, la città di Cherasco era una piazza fortissima, munita tutt’intorno di enormi bastioni che la rendevano quasi inespugnabile. Orbene, si afferma che quei grandi bastioni fossero stati costruiti dal diavolo, il quale, chiamato in aiuto dai ricchi e potenti signori del luogo, si dispose ad aiu­tarli con l’opera sua. Quel gigante immane prese con sé un cesto proporzionato alle sue membra colossali; e dopo averlo riempito con la terra, che traeva dalle colline di Pocapaglia, se lo caricava sugli omeri, e traversando a grandi passi il piano ed i fiumi che percorrono la valle del Tanaro, si recava a vuotano sul ciglio del colle di Cherasco. Così si formarono le profonde voragini  o rocche di Pocapaglia, e così ebbe origine la fortezza cheraschese.
Ma una volta, mentre compiva il solito percorso, il diavolo inciampò in un albero e fu lì per cadere: poté ancora tenersi in piedi aiutandosi con le braccia a mantenere l’equilibrio senonché il cestone ricolmo gli cadde al suolo e se n’andò rovesciata la terra che conteneva. Belzebù non stette a raccoglierlo, ma tornò indietro senz’altro a ripetere l’opera sua; e quel ter­reno rimase per sempre nel sito attuale, formando l’altura descritta. Nella quale, la potenza delle tenebre si rivela tutt’oggi in questo modo straordinario che riesce affatto impossibile erigervi urla qualsiasi co­struzione, muro o capanna perché tosto ogni cosa si sfascia e rovina, distrutta da una forza misteriosa e terribile.

Leggenda sul lavoro del diavolo.
Zona: Cherasco