mercoledì 22 aprile 2020

la cassa mortuaria incantata


LA CASSA MORTUARIA INCANTATA

Era un’annata cattiva, e un povero padre, non potendo dar da mangiare alla famiglia, pensò di andar via con la moglie e le sue figliole in un paesello vicino.
Giunti in questo paese, si misero dietro una porta. Passarono di là due femminucce e, vedendo questa famiglia buttata al vento e al fortunale, dissero: « State bene a guardare: più in là c’è un palazzo, nel quale la padrona non vuol dormire perché di notte vi sono gli spiriti. Se essa ve lo concede per abitazione, voi potete rimanervi tranquilli ». A siffatta notizia, vi si recarono, e la signora concedette loro il palazzo per abitazione.
Stanca e trafelata, questa povera famiglia si ritirò e, dei vicini, chi le diede un pò’ di paglia, chi una bisacciuola: tanto che tutti si coricarono.
Verso mezzanotte, le tre figliole sentono piangere forte, forte, e dire: « Figlio, figlio, figlio, figlio! ».
Figurarsi lo spavento delle ragazze. Senonché, la minore delle sorelle, la quale era più scaltra delle altre, dà loro coraggio, e, accesa una candela, va là dove sente piangere: entra e trova una cassa da morto con due candele accese, e quattro donne che piangono. La ragazza posa in terra la candela, si presenta alle donne e dice loro: « Signore mie, voi altre avete pianto molto! Andate via ché adesso lo piango io». A queste parole, le donne spariscono; la ragazza s’avvicina alla cassa, e la trova tutta piena di dobloni d’oro.
Subito corre a chiamare in gran silenzio suo padre: riempiono le bisacce, i sacchi, i fazzoletti, e  via, in fuga nella notte.

Leggenda della zona di Ragusa inferiore.